L’Oréal guarda ad Armani: nel mirino solo il beauty

Secondo indiscrezioni, il colosso francese punterebbe alla divisione cosmetica, già sotto licenza fino al 2050, lasciando da parte moda e accessori

L’Oréal guarda ad Armani: nel mirino solo il beauty

L’Oréal sarebbe pronta a muoversi sull’eredità industriale di Giorgio Armani, ma limitando l’interesse esclusivamente al ramo beauty. Lo rivela Bloomberg, citando fonti vicine al dossier, secondo cui il colosso francese, già licenziatario dei prodotti profumo, make-up e skincare del brand fino al 2050, avrebbe senso a intervenire solo in relazione a quel segmento.

L’indicazione arriva pochi giorni dopo la scomparsa dello stilista, avvenuta a 91 anni, e il contenuto del testamento reso noto il 9 settembre, in cui Armani avrebbe previsto per gli eredi l’obbligo di cedere il 15% della società entro 18 mesi, con possibilità di salire alla maggioranza dopo tre anni. I nomi degli acquirenti potenziali indicati sono Lvmh, EssilorLuxottica e, appunto, L’Oréal.

Il beauty Armani vale già 1,5 miliardi

La strategia di L’Oréal punta a rafforzare il proprio core business. Secondo un’analisi di Hsbc, il solo ramo beauty di Armani ha generato nel 2023 circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, pari a circa il 10% del fatturato della divisione Luxe del gruppo francese e al 3,5% delle vendite totali. Una quota significativa, soprattutto considerando che gran parte dell’ebitda di Armani – sceso al 25% e pari a 398 milioni – deriva dalle royalty versate da L’Oréal per il contratto in essere.

Moda e accessori restano fuori dal radar

La parte restante dell’impero Armani comprende moda, arredamento, orologi ed eyewear, quest’ultimo già sviluppato con EssilorLuxottica, per un valore di vendite stimate intorno ai 500 milioni di euro. Secondo analisti citati da Bloomberg, il gruppo nel suo insieme sarebbe valutato circa 7 miliardi di euro, con ricavi consolidati intorno a 2,3 miliardi. Ma si tratta di un conglomerato variegato, che potrebbe non interessare Lvmh, poco attratto – secondo alcune fonti – da un prêt-à-porter di scala limitata.

Resta sullo sfondo anche l’ipotesi di una quotazione, prevista come alternativa nel testamento dello stilista. Un’opzione che potrebbe concretizzarsi se nessuno degli attori in campo – inclusa la stessa EssilorLuxottica, reduce dall’acquisizione di Supreme – dovesse presentare un’offerta coerente con le volontà testamentarie di Giorgio Armani.

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