Exor è pronta a un’acquisizione strategica da 2 miliardi di euro. La holding della famiglia Agnelli, guidata da John Elkann, ha infatti annunciato di essere a caccia di una partecipazione del 10-15% in un’azienda europea o statunitense, diventandone così l’azionista di riferimento.
Exor oltre il settore automotive
A confermarlo il direttore finanziario del Gruppo, Guido de Boer in un’intervista a Bloomberg, chiarendo che l’operazione sarà sostenuta dalle risorse generate dalla recente cessione del 4% di Ferrari, di cui Exor detiene ancora il 20%. L’obiettivo è rafforzare la diversificazione del portafoglio, sempre più orientato oltre il settore automotive.
I settori su cui si concentrerà la ricerca sono la sanità, il lusso e la tecnologia. Per de Boer, il target ideale è una società con una capitalizzazione attorno ai 20 miliardi di euro, valore compatibile con una partecipazione che permetta a Exor di esercitare una “influenza significativa” pur lasciando alla società investita la propria indipendenza operativa e governance da quotata.
Il modello di riferimento è l’investimento in Philips, azienda olandese di apparecchiature mediche, in cui Exor è entrata nel 2023 con una quota del 15%, poi salita al 19%. Un’operazione da 2,6 miliardi di euro che ha garantito visibilità al gruppo nei Paesi Bassi e ha aperto nuove opportunità, sia sul fronte degli investimenti che sul mercato del lavoro.
Escluso esplicitamente il settore farmaceutico. Si cercheranno, invece, realtà sottovalutate che possano trarre vantaggio dalla stabilità e dall’esperienza industriale e logistica della holding torinese. Nel frattempo, prosegue anche il piano di buyback da 1 miliardo di euro già annunciato. Quanto alla sede, nessun dubbio sul fatto che Exor resterà ad Amsterdam: “Le regole sono stabili, il mercato è internazionale e la qualità della vita alta. Se dovessimo scegliere di nuovo, sceglieremmo ancora Amsterdam”, ha concluso de Boer.
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