È corsa ai Btp. Il Tesoro ha chiuso con successo un’emissione dual tranche da 18 miliardi di euro, registrando richieste per quasi 218 miliardi, un livello mai raggiunto prima su queste scadenze. I titoli collocati sono stati un Btp a 7 anni da 13 miliardi di euro e uno a 30 anni da 5 miliardi, con una partecipazione significativa di investitori esteri e condizioni di rendimento ritenute competitive per il Tesoro.
Domanda ai massimi storici per i titoli italiani
Il Btp a 7 anni, con scadenza 15 novembre 2032, ha attratto richieste per circa 110 miliardi, segnando il record assoluto per questa scadenza tramite collocamento sindacato. Il titolo è stato emesso a un rendimento lordo del 3,33%, corrispondente a un tasso annuo del 3,25% pagato in due cedole semestrali.
Per il Btp trentennale, in scadenza al 1° ottobre 2055, la domanda si è fermata a 107 miliardi, con un rapporto domanda/offerta di ben 21,4 volte. Il rendimento lordo al collocamento è stato del 4,732%, per un titolo con cedola annua al 4,65%, anche in questo caso pagata su base semestrale.
Fattori che spingono la fiducia dei mercati
Secondo fonti vicine al collocamento, il 70% dell’emissione è andato a investitori esteri, con una partecipazione marcata dai Paesi del Nord Europa e del Medio Oriente, e una presenza superiore al 40% da parte dei fondi di investimento. L’ampio successo testimonia, secondo le stesse fonti, una ritrovata fiducia nella solidità creditizia dell’Italia, nonostante un debito pubblico vicino al 140% del Pil e una crescita economica moderata.
A favorire l’attrattività del debito italiano ci sono stati anche la prudenza fiscale adottata finora dal governo e una stabilità politica percepita come punto di forza rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona. In particolare, i mercati sembrano scommettere su un’uscita anticipata dell’Italia dalla procedura per disavanzi eccessivi, grazie a un deficit che potrebbe scendere al 3% del Pil già nel 2025, in anticipo rispetto ai piani originari.
Spread in rialzo
Nonostante il successo dell’asta, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è salito da 87 a 89 punti base, con un rendimento per il Btp decennale al 3,68%. Aumentato anche il divario rispetto ai titoli francesi, con uno spread di 8-9 punti e un rendimento del 3,59% sul decennale francese. I titoli trentennali europei registrano a loro volta i massimi da oltre un decennio: 4,5% per quello francese, 3,4% per il tedesco, 3,57% per l’olandese e 5,69% per il britannico, il livello più alto dal 1998.
Obiettivo 2025 già oltre il 70%
Con questa emissione, il Tesoro ha già soddisfatto oltre il 70% del fabbisogno previsto per il 2025, anticipando i tempi rispetto al calendario programmato. Secondo le linee guida sulla gestione del debito pubblico, ulteriori operazioni potrebbero essere rivolte ai piccoli risparmiatori nelle prossime settimane.
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