Nvidia ha registrato dei ricavi da record e ha chiuso il primo trimestre 2025 con risultati più che soddisfacenti. La società statunitense, leader nella produzione di microchip per l’AI, ha ottenuto ricavi pari a 44,1 miliardi di dollari (che rappresenta il 69% in più rispetto al 2024).
Questo è accaduto, nonostante l’amministrazione Trump abbia bloccato il 9 aprile scorso la vendita dei suoi chip H20 sul mercato cinese. Si è trattato di una decisione che è costata 4,5 miliardi di dollari di magazzino e contratti già firmati. A compensare le perdite, però, è stato il prodotto di nuova generazione Blackwell.
Nvidia e il blocco americano verso la Cina
La decisione di Donald Trump di vietare la vendita dei chip H20 di Nvidia alla Cina ha avuto conseguenze notevoli sui ricavi aziendali. Si trattava, infatti, degli ultimi chip che l’azienda Usa avrebbe potuto esportare legalmente verso il Paese asiatico, dopo anni di restrizioni per mettere i bastoni fra le ruote ai competitor cinesi in campo tecnologico. Gli H20, anche se sono meno potenti rispetto ai modelli di fascia alta come gli H100 o gli A100, sono comunque ideali per fare funzionare i sistemi di intelligenza artificiale.
Secondo un comunicato ufficiale di Nvidia, nel primo trimestre del 2025 l’azienda aveva già venduto chip H20 per 4,6 miliardi di dollari. Tuttavia l’arrivo del nuovo divieto ha bloccato altre vendite per circa 2,5 miliardi e ha sorpreso anche aziende come Alibaba, Tencent e ByteDance che avevano firmato contratti per oltre 16 miliardi di dollari.
Si tratta di ordini in stallo che richiederebbero autorizzazioni speciali da parte del Governo americano, che difficilmente dovrebbe concedere. Considerando che nel 2024 la Cina rappresentava circa il 13% delle entrate complessive di Nvidia, non è stato un colpo facile da incassare. Per il prossimo trimestre, l’azienda conta di fatturare circa 45 miliardi di dollari, una cifra molto alta ma comunque più bassa rispetto alle attese.
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