Italia in corsa per la nuova maxi fabbrica di Byd

Il nostro Paese sarebbe nella short list per il secondo impianto europeo, ma pesa il caro energia

Italia in corsa per la nuova maxi fabbrica di BydStella Li, vicepresidente esecutivo di BydPhoto by Axel Schmidt/Getty Images for Octopus Energy

Il gruppo cinese Byd accelera sulla conquista dell’Europa e guarda anche all’Italia per ampliare la propria presenza produttiva nel continente. La decisione è tutt’altro che remota: il nostro Paese è nella short list per ospitare il secondo impianto europeo, come confermato da Stella Li, vicepresidente esecutivo dell’azienda, al Sole 24 Ore del 9 settembre.

Durante l’IAA di Monaco, la manager ha sottolineato che la strategia europea di Byd mira a renderla una delle prime tre case automobilistiche del continente entro cinque anni. Dopo l’avvio della produzione in Ungheria, con il modello Dolphin Surf, l’azienda ha bisogno di un secondo sito produttivo, e in prospettiva anche di uno dedicato alle batterie.

Ma non tutto gioca a favore del nostro Paese. “Penso che ora, se si guarda al confronto con gli altri Paesi, il costo dell’energia sia l’ostacolo più grande, che rende l’Italia non la nazione più competitiva”, ha spiegato Stella Li, mettendo l’accento su quanto la competitività sia un elemento essenziale per il colosso cinese.

Il rallentamento del mercato non ferma i piani europei

La spinta all’espansione avviene in un contesto complesso per Byd, che ha appena rivisto al ribasso i target di vendita per il 2025, passando da 5,5 a 4,6 milioni di auto (-16%). La frenata è stata comunicata a fornitori e partner e riflette un raffreddamento del mercato dopo anni di crescita record. Nel secondo trimestre del 2025, i profitti sono calati del 30% su base annua, segnando il primo dato negativo in oltre tre anni.

Tra le principali cause di questo rallentamento ci sono le condizioni di mercato difficili e la forte concorrenza in Cina, dove si concentra l’80% delle vendite di Byd, con rivali agguerriti come Geely e Leapmotor. Nonostante la revisione degli obiettivi, il piano per il 2025 prevede ancora una crescita del 7%, seppur al ritmo più contenuto dal 2020.

Il mercato cinese verso un “bagno di sangue”

Secondo Stella Li, l’industria automobilistica cinese si prepara a un vero e proprio “bagno di sangue”: delle circa 130 case automobilistiche attive oggi, almeno 100 potrebbero uscire dal mercato, travolte dalla feroce guerra dei prezzi e dalla crescente pressione delle autorità cinesi, che accusano i costruttori di pratiche scorrette su sconti e pagamenti ai fornitori. “Persino venti case sono troppe”, ha dichiarato la vicepresidente di Byd al Financial Times.

Anche se il gruppo guidato da Stella Li appare più solido dei concorrenti, ha comunque registrato risultati inferiori alle attese, spingendo Citi a rivedere le stime di vendita: 4,6 milioni nel 2025, 5,4 nel 2026 e 6 milioni nel 2027. La manager, tuttavia, ha ridimensionato le preoccupazioni: “I nostri profitti rimarranno comunque solidi”, ha affermato, pur riconoscendo che “il mercato estero non è così semplice”.

Acquisizioni europee

Stella Li non esclude acquisizioni in Europa: “Vedremo dove ci sarà una buona opportunità per collaborare e acquisire. Il motore di qualsiasi scelta è la tecnologia”, ha affermato al Sole 24 Ore. Nel frattempo, Byd si concentra sull’espansione del sito ungherese, dove punta a raggiungere la piena capacità produttiva entro il prossimo anno, anche grazie al coinvolgimento di più fornitori locali.

Del resto, Byd si definisce una tech company, “la Apple dell’automotive”, secondo le parole della stessa Stella Li. L’azienda si muove in un ecosistema globale dell’innovazione, dove il passaporto conta poco: il principale partner tecnologico è infatti l’americana Nvidia, segno di un approccio internazionale nella selezione dei fornitori.

Byd accelera in Italia. Intervista al Country Manager, Alessandro Grosso

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