Nel mezzo di uno scenario globale reso complesso dal caro materie prime e dazi crescenti, Illycaffè compie una mossa strategica: ha acquisito l’80% di Capitani, azienda comasca fondata nel 1979 e specializzata nella produzione di macchine da caffè per sistemi porzionati destinati al segmento domestico. La famiglia Capitani resterà attiva nel progetto, mantenendo una partecipazione del 20% e ruoli operativi nell’azienda.
Capitani è da tempo fornitore di illycaffè e rappresenta un esempio di eccellenza industriale italiana: conta 57 dipendenti, un fatturato annuo di circa 20 milioni di euro ed è apprezzata per il design, l’innovazione tecnologica e l’efficienza dei suoi processi produttivi.
Con questa operazione, illycaffè rafforza la propria strategia di integrazione a monte della filiera, affiancando alle miscele illy anche sistemi di preparazione proprietari. Un cambiamento significativo per l’azienda triestina, che finora aveva basato la sua crescita principalmente su modelli organici.
L’obiettivo è ambizioso: raddoppiare il fatturato di Capitani entro 5 anni, sfruttando sinergie industriali, economie di scala e una minore dipendenza dai fornitori extra-europei, in particolare asiatici.
Cristina Scocchia: “Non è il momento di stare fermi”
“Questa acquisizione segna una tappa fondamentale nella nostra strategia di crescita”, ha dichiarato l’amministratrice delegata di illycaffè, Cristina Scocchia, sottolineando come la scelta di investire in Italia sia una risposta attiva alle difficoltà del contesto macroeconomico. “In salita si accelera è la mia filosofia”, ha aggiunto, “non è il momento di stare fermi nella stagnazione strategica”.
Illycaffè chiude così un’estate di espansione. Dopo aver acquisito lo scorso luglio il controllo del distributore svizzero, questa nuova operazione conferma la trasformazione dell’azienda da marchio del caffè a impresa di sistemi completi per l’espresso.
Alle spalle di questa decisione c’è un quadro sfidante: l’export verso gli Stati Uniti, secondo mercato per il gruppo triestino, è oggi penalizzato da dazi saliti al 15%, mentre il costo del caffè verde ha toccato livelli record, arrivando a 386 centesimi per libbra, ben oltre la media storica.
Nonostante ciò, illycaffè ha chiuso il primo semestre 2025 con ricavi in crescita dell’11%, trainati soprattutto dai volumi. Anche il mercato italiano ha segnato un +12%, un dato incoraggiante su un fronte considerato maturo. Tuttavia, l’azienda si attende una contrazione dei margini nel secondo semestre, pur puntando a chiudere l’anno con una crescita tra il 7 e il 10%.
Rafforzare la filiera del made in Italy
Con l’acquisizione di Capitani, illycaffè rafforza non solo il proprio portafoglio tecnologico, ma anche il proprio impegno verso la filiera produttiva italiana. “Siamo determinati a valorizzare le capacità di innovazione di Capitani, trasferendo le nostre competenze e creando nuove sinergie”, ha concluso Scocchia.
Il closing dell’operazione è previsto entro metà ottobre, subordinatamente alle consuete approvazioni regolamentari.
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