Il petrolio rischia di arrivare a 100 dollari: chiusura dello Stretto di Hormuz?

Il petrolio rischia di arrivare a 100 dollari: le conseguenze della chiusura dello Stretto di Hormuz© Shutterstock

Dopo i recenti conflitti fra Israele e l’Iran, e l’intromissione da parte degli Usa, la situazione geopolitica mondiale – già complessa – rischia di prendere pieghe senza precedenti. È possibile che i prezzi di petrolio, gas e benzina si innalzino e che Teheran decida di chiudere lo Stretto di Hormuz, aprendo scenari molteplici.

A poche ore dai bombardamenti americani sui siti nucleari, il Parlamento iraniano ha votato per la risposta economica più dura: la chiusura di Hormuz. Si tratta di un passaggio di 161 chilometri da dove passa circa il 20% delle forniture mondiali di greggio e più del 10% del gas naturale, incluso quello del Qatar diretto in Italia.

I possibili scenari

Se lo stretto venisse chiuso solo in parte, il prezzo del petrolio al barile potrebbe aumentare vertiginosamente: dai 60 dollari di fine maggio, potrebbe sfondare i 100. Le conseguenze sui mercati finanziari, l’inflazione e la crescita in generale sarebbero considerevoli.

Al momento, tuttavia, la situazione pare essere sotto controllo. Dipende dal fatto che la fine del conflitto, anche se provvisorio, diventa un’opzione concreta e anche da un’analisi attenta degli equilibri politici iraniani. In un Governo teocratico, infatti, non sono il Parlamento o i propagandisti a prendere decisioni su Hormuz.

La Cina, cliente quasi unico del petrolio di Teheran non ha nessun interesse affinché gli animi si inaspriscano. Anche l’Iran è diviso: non ha un atteggiamento diplomatico, ma non ha interesse ad ampliare i confini della guerra. Secondo gli esperti, quindi, è improbabile che chiuderà lo Stretto di Hormuz. È più probabile che pensaranno risposte meno plateali. Si pensi ai sequestri di petroliere e mercantili, al disturbo del traffico attraverso piccole imbarcazioni iraniane.

Si tratta di scelte che, comunque, possono disturbare i mercati. E adesso si attendono le ripercussioni sul prezzo al barile del petrolio, che avrebbe ripercussioni anche sulla benzina. A incidere sono anche i comportamenti speculativi della distribuzione in Italia. Per non parlare del gas, proprio adesso che l’Europa si appresta a fare scorta.

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