Giorgio Armani, 2,3 miliardi di fatturato e 10 mila dipendenti: i dati del gruppo

Giorgio Armani, 2,3 miliardi di fatturato e 10 mila dipendenti: i dati del gruppo© Shutterstock

La morte di Re Giorgio, così era soprannominato, ha lasciato tutti sgomenti. È uno di quei personaggi che appare immortale e senza tempo, sino a quando non si legge la notizia della sua dipartita come un fulmine a ciel sereno. Giorgio Armani se n’è andato il 4 settembre 2025, all’indomani di un accordo con la Juventus che si è affidata al suo genio per le divise da utilizzare per gli eventi nazionali e internazionali fuori dal campo di calcio, con un fatturato aziendale di tutto rispetto. 91 anni di stile, eleganza, lungimiranza e coerenza che hanno insegnato molto di più di come si indossa un abito.

Giorgio Armani, lo stile che ha vestito lo sport italiano

Armani, un impero senza tempo

Fondato 50 anni fa dallo stilista, con un investimento da 10 milioni di lire, l’impero fondato sulla moda di lusso è solido. Non a caso Re Giorgio era il terzo uomo più ricco d’Italia, con un patrimonio personale da 9,4 miliardi di dollari, investiti perlopiù nella società.

La fortuna di Giorgio Armani poteva contare sull’apporto sapiente di più di 10 mila dipendenti, 12 siti produttivi e oltre 2 mila negozi in tutto il mondo; il fatturato era di soli 2,3 miliardi di dollari. Bazzecole in confronto, ai numeri di LVMH – che vanta 84,7 miliardi di dollari di fatturato – o Kering che ne ha dichiarati 17,2 miliardi, per esempio. Tuttavia, siamo di fronte a un’azienda solida e che punta alla qualità e all’unicità. Valori che vanno oltre i numeri.

È forse per questa ragione che Giorgio Armani non ha mai ceduto ai vari ‘corteggiatori’ che gli hanno offerto cifre considerevoli per cedere la propria creatura. Nelle sue ultime interviste ha sempre parlato del desiderio di una successione organica e non di una rottura rispetto a quello che era riuscito a mettere in piedi.

La società, finora al 99,9% del celebre stilista e allo 0,1% della Fondazione Giorgio Armani, passerà a Leo Dell’Orco, responsabile dell’Ufficio Stile Uomo, e vicinissimo al fondatore da 45 anni.

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