L’industria nautica italiana ha rafforzato la propria posizione di vertice a livello globale. A dirlo è l’edizione 2025 del report The State of the Art of the Global Yachting Market, realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica, che fotografa un comparto in salute, trainato dall’export e dalla domanda di grandi yacht. Secondo lo studio, il 90% della produzione nazionale è destinato ai mercati esteri, contribuendo in modo sempre più rilevante alla bilancia commerciale del Paese: nel 2024 il comparto rappresenta circa il 13% del surplus commerciale nazionale, un dato in netta crescita rispetto al 3% del 2015.
L’Italia domina il segmento dei superyacht
Nel panorama internazionale, l’Italia è in cima al mercato dei superyacht, con il 54% degli ordini globali per unità e il 34% del valore complessivo, in gran parte grazie alla forza del segmento 30-60 metri. La cantieristica italiana si conferma punto di riferimento a livello globale, combinando leadership industriale, capacità di export e alta specializzazione nei prodotti di alta gamma.
Come sottolineato da Tommaso Nastasi, Partner di Deloitte Italia, il settore resta ben posizionato per intercettare la domanda di imbarcazioni di alto valore, spinta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico al mondo.
Il mercato globale cresce, ma rallenta nel 2024
Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale: il mercato delle nuove costruzioni ha toccato 34,8 miliardi di euro, con un aumento del 7,3% rispetto al 2022, una performance superiore anche alla crescita del Pil globale.
Tuttavia, le stime per il 2024 indicano un cambio di passo. È attesa una contrazione globale di circa il 5%, soprattutto a causa del calo nella domanda di imbarcazioni di piccola taglia. In controtendenza, però, crescono i brand premium e i superyacht, con una dinamica prevista tra il +5% e il +10% a seconda delle fasce di mercato.
In questo scenario, l’industria italiana appare ancora in controtendenza positiva. La crescita è sostenuta da un mix produttivo ad alto valore aggiunto, fortemente orientato verso il segmento dei grandi yacht, meno esposto alle oscillazioni della domanda rispetto ai prodotti di fascia più bassa.
L’incognita dei dazi
Nonostante i fondamentali solidi, gli operatori italiani segnalano alcuni fattori di incertezza per il prossimo triennio. Tra questi, i dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti, che penalizzano soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione. A rischio non solo la domanda, ma anche le marginalità del settore, che nel 2023 ha raggiunto il 15%, avvicinandosi ai livelli del “lusso esperienziale”.
Secondo Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia, la questione doganale richiede attenzione strategica: esplorare nuovi mercati meno soggetti a turbolenze tariffarie e valutare alleanze internazionali potrebbe rivelarsi cruciale per proteggere il posizionamento italiano sui mercati esteri.
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