Ariston investe 500 milioni di euro in Italia: sfrutta l’AI di Nvidia

Ariston investe 500 milioni di euro in Italia: sfrutta l'AI di Nvidia© Shutterstock

Ariston Group torna alle origini e intende investire 500 milioni di euro in investimenti sul territorio italiano entro il 2028, circa la metà però sarà destinata in ricerca e sviluppo. Sono state scelte le Marche, precisamente 30 mila metri quadrati coperti ad Albacina, vicino ad Ancona, nelle Marche.

“Albacina è un luogo simbolico” – ha ricordato il presidente esecutivo Paolo Merloni, 57 anni, figlio di Francesco – “Qui mio nonno Aristide avviò l’attività negli anni Trenta con una piccola impresa di bilance e qui mio padre ha avuto per decenni il suo ufficio. Quando Whirlpool chiuse lo stabilimento nel 2014 sembrava destinato all’abbandono. Ma nel 2018 mio padre ebbe l’intuizione di ricomprarlo per reindustrializzarlo. Oggi il sito diventa il perno di una nuova fase”.

L’intelligenza artificiale al centro del piano di Ariston in Italia

Grazie ad Accenture e alla potenza di calcolo di Nvidia, verrà implementato un digital twin, un gemello digitale dell’impianto capace di simulare e ottimizzare i processi produttivi prima che la catena reale entri in funzione. Si ridurranno i tempi di avvio, si prevedranno guasti e incidenti. Sarà possibile programmare la manutenzione e calcolare l’impatto energetico delle singole operazioni.

“È la nuova era della manifattura – ha spiegato Pierluigi Astorino, Chief operating officer del gruppo Ariston – Dal 2011 applichiamo il modello World Class Manufacturing, che mette al centro le persone. Ora vogliamo integrare queste competenze con l’intelligenza artificiale, per salire di livello”.

I dettagli dei progetti futuri

Una quota significativa dei 500 milioni sarà investita sul nuovo sito di Albacina, vicino allo stabilimento dove Merloni ha riportato la produzione delle pompe di calore dalla Cina. La nuova fabbrica lavorerà a pieno regime dal 2027. L’obiettivo è produrre scaldabagni di nuova generazione, sostituendo l’impianto di scaldacqua di Genga destinato ad altre attività.

Inoltre, a Cerreto d’Esi sono rientrati gli scaldabagni di fascia alta prima realizzati in Cina. Ad Arcevia, invece, è stata inaugurata la prima fabbrica di schede elettroniche del gruppo. A Osimo, in un hub da 90 mila metri quadrati aperto nel 1996 e ampliato nel 2017, si concentrano le caldaie domestiche e commerciali. Qui dal 2021 non si registra un incidente sul lavoro e nel 2024 è arrivata la certificazione Silver del modello Wcm.

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