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Attualità

Esselunga a Bernardo Caprotti, rigettato il ricorso dei figli

La Corte d’Appello di Milano dà ragione al fondatore del noto marchio della grande distribuzione, che nel 2011 si era riappropriato delle azioni cedute ai figli

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Commentando la decisione di Turiddo Campanini, suo concorrente storico, che ha deciso di lasciare la guida di Unicoop Firenze, Bernardo Caprotti, 88 anni e patron di Esselunga, ha detto: “Dovrei lasciare anche io, vedremo”. Intanto, però, si gode l’ennesimo successo: la Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza riguardante il lodo arbitrale sulla proprietà delle azioni del gruppo, favorevoli al padre e impugnate dai figli.

LA VICENDA. Nel 2005 Bernardo Caprotti intesta ai tre figli, in parti uguali, il 92% dei supermercati, tenendo per sé solo l’8% di Esselunga. Ma nel febbraio 2011 cambia idea e riprende il controllo di tutta la società. Due dei figli, Giuseppe e Violetta, ricorrono a un lodo arbitrale che, però, ha dato loro torto. Chi sono gli eredi di Caprotti

La prima sezione divile della Corte d’Appello, come riportato dal Corriere della sera, ha ritenuto di particolare rilevanza il contenuti di alcune scritture private tra Bernardo Caprotti e i figli, dalle quali è ritenutosi ricavi che le azioni erano state intestate a Giuseppe e Violetta in via meramente fiduciaria con il diritto del padre di rientrare nella piene proprietà con una semplice comunicazione alla società fiduciaria.

Bernardo Caprotti va in pensione (decisa la successione in Esselunga)