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Braccialini, al via la riorganizzazione

L’azienda toscana della pelletteria annuncia l’accordo con i sindacati relativo alla gestione della vertenza per gli esuberi annunciati a fine ottobre

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Braccialini ha trovato l’accordo con le parti sindacali e varato il suo piano di riorganizzazione. L’azienda toscana, leader nella pelletteria ha annunciato oggi il successo della verifica finale relativa alla gestione della vertenza per gli esuberi annunciati a fine ottobre.

«L’intesa prevede ampio spazio agli ammortizzatori sociali più garantisti, quali il contratto di solidarietà difensiva che l’azienda adotterà per i prossimi 12/24 mesi al fine di offrire ai propri dipendenti vasto margine di tutela sia dal punto di vista economico che contributivo. In aggiunta a ciò, al termine del percorso della solidarietà, ci sarà la mobilità per meno della metà dei lavoratori inizialmente dichiarati». Nel piano anche «investimenti per rafforzare la propria rete distributiva e la propria leadership di mercato nel settore di riferimento».

“Siamo orgogliosi dei nostri lavoratori e esprimiamo la nostra solidarietà a coloro ai quali non potremo più garantire il posto di lavoro” osserva Riccardo Braccialini, ammistratore delegato dell’azienda. Buona parte degli esuberi deriva dalla graduale esternalizzazione di taluni servizi, in particolare la logistica, che sarà affidata ad un operatore specializzato. L’azienda, trasferitasi sul territorio di Scandicci meno di 3 anni fa, sta accorpando quartier generale e nuova area logistica di progettazione e customer care attualmente in costruzione dietro la sede centrale di Casellina.

“Si apre una nuova fase di sviluppo per l’azienda dopo il fallimento del gruppo Burani del 2009 (di cui faceva parte l’azienda fiorentina) che ha creato un’onda lunga i cui effetti si sono ripercossi fino ad oggi” ha proseguito quindi Riccardo Braccialini.

Il marchio Braccialini è presente in oltre 50 paesi nel mondo con quasi 60 monobrand ed oltre mille concessionari e alla forte presenza dell’estero. Inoltre Gherardini e Francesco Biasia (l’ultima acquisizione del 2011) garantiscono una copertura ancor più globale senza contare la licenza Vivienne Westwood. In totale il gruppo può contare su una rete di oltre 70 monobrand boutique e punti vendita in 65 paesi in tutti i continenti. Il gruppo Braccialini ha chiuso il 2012 con lo stesso fatturato del 2011, poco sotto gli 80 milioni di euro. Nel 2011 la famiglia Braccialini ha rilevato le quote dal gruppo Burani, con l’aiuto di nuovi soci finanziari, fra i quali SICI (Sviluppo Imprese Centro Italia), il fondo milanese HAT e NEM la SGR del gruppo Popolare di Vicenza.