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Lifestyle

Moto Guzzi MGX21: azzardo e raffinatezza

Fortezza volante, l’ultima nata in Casa Guzzi, propone una linea futurista per un genere classico

Un autunno così ricco di novità non lo vedevamo da anni. Il recente Salone di Colonia ha mostrato una briosità – ci aspettiamo confermata a Milano – che mostra l’atteggiamento ottimista e propositivo di tutti i grandi produttori del settore. Tutte le Case hanno calato pezzi da novanta preannunciando un 2017 da brividi. Ritornano le supersportive con Honda, Ducati, Suzuki, Kawasaki e Bmw che si sfidano a colpi di potenza ed elettronica sopraffina. Yamaha risponde a tono e rilancia con la nuda più cattiva dei tre diapason, la MT-10 SP, affiancando le altre contendenti naked come l’italiana Tuono, la tedesca S1000 e le giapponesi GSX-S750 e Z900. I più stilosi godranno per le nuove proposte di Triumph, Honda, Yamaha e Bmw. E per quelli che “l’asfalto non è abbastanza”, Ktm aggiorna la gamma Adventure, come solo a Mattighofen sanno fare.

Tutto questo fermento rischia però di far passare in sordina l’arrivo su strada di un’italiana che merita una menzione speciale: la Moto Guzzi MGX21. Questo gigante della strada a due ruote è un mix di azzardo e raffinatezza come si vede solo su quel ramo del lago. Soprannominata “Fortezza volante”, ha una linea futurista – guardate il cupolino con le ali che tanto fa discutere – e colori dal forte contrasto – nero opaco carbonio e rosso laccato lucido –, ma appartiene ad uno dei generi più antichi e classici del motociclismo: è, infatti, una bagger. Bassa (altezza sella 740 mm), lunga (interasse di 1.700 mm), pesante (pesa 341 kg), con le borse integrate (58 litri di capacità) come le americane, ma con un guizzo innovativo: all’anteriore troviamo, infatti, una ruota lenticolare da 21”, particolare così importante da dare il nome alla moto stessa.

Se esteticamente dona molta personalità alla moto, di certo contribuisce, insieme al peso e alle geometrie della ciclistica, a rendere faticosa la guida alle bassissime velocità. Nelle manovre sotto i 30-40 km/h, infatti, lo sterzo sembra chiudersi e la gestione della guida diventa complicata ai meno esperti. Basta però aprire un po’ il gas e superare quella soglia di criticità per scoprire una moto completamente diversa: stabile alle medie alte velocità e con una propensione alle curve non scontata per un mezzo pensato sostanzialmente per le highway americane. La risposta al gas riempie di gioia grazie al poderoso biclindrico da 1.380 cc a V di 90° che si dimostra pienamente all’altezza del ruolo. Con già 121 Nm a 3 mila giri è in grado di far schizzare in avanti la “fortezza volante” qualunque sia la marcia inserita. L’ottimo impianto frenante poi verrà in soccorso se si è esagerato con la manopola destra.

Il prezzo, che supera i 24 mila su strada, non è accessibile certo a tutti, ma va paragonato a quello proposto dalla concorrenza americana e asiatica per essere prima capito e poi apprezzato. Inoltre, è quello che richiede il posizionamento della MGX21, le cui finiture e dotazioni non deludono. Dalla qualità costruttiva che emerge, per esempio, nell’uso abbondante del carbonio, al gusto estetico ricercato, alle finiture, alla strumentazione e alle dotazioni elettroniche, tutto su questa moto è fatto per soddisfare i palati più esigenti. A titolo d’esempio, sono presenti un impianto stereo da 25W che può essere comodamente collegato con presa Usb al telefonino, un nuovo sistema cruise control attivabile dal blocchetto sinistro (nuovo anch’esso) e la piattaforma MG-MP per scaricare i dati di guida attraverso un’app dedicata.