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Lifestyle

Auto: addio crossover king size

Nei centri urbani il vero lusso sono i B-Suv, veicoli più compatti che strizzano l’occhio all’ambiente e rendono meno “usurante” l’ansia di trovare parcheggio

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Quelli che se la tirano direbbero che stiamo parlando di B-Suv, di un nuovo segmento del mercato automobilistico che a sua vol­ta si divide in vetture generaliste, le Cene­rentole, e Sport utility di lusso, le Premium. In concreto, si tratta di auto di dimensioni piccole ma non piccolissime, che nella loro categoria valgono più del 50% delle vendi­te, perché far vedere i muscoli con un macchinone è una cosa, ma trovargli un posto per parcheggiarlo è tutt’altro discorso. Corto è bello, insomma, a costo di guidare una Cenerentola, lo dice la realtà dei fatti nei centri urbani italiani.

In fondo, che gusto c’è a ostentare il proprio status economico guidando un crossover king size se poi ci si ritrova a cercare di­speratamente un buco dove metterla proprio come l’ultimo dei poveracci? Si deve, dunque, fare buon viso a cattivo gioco, ma lo si può comunque fare con classe facendo la scelta giusta, an­che se non si va a pescare tra i marchi più blasonati. Pensate, per esempio, alla Ford Puma: lunga 419 centimetri, larga 193 e alta 154, offre un bagagliaio di ben 456 litri e, soprattutto, è disponibile an­che nella versione ibrida che se ne frega delle Ztl, perché i suoi 155 cavalli (o 125, se si opta per il minimalismo motoristico) ven­gono spremuti anche da un pacco di batterie agli ioni di litio. La vettura sa leggere i cartelli stradali e dice a chi la guida qual è il li­mite di velocità. Costruita in Romania, perché nemmeno le Ford sono più quelle di una volta, quando battevano bandiera ameri­cano-tedesca, la Puma arriverà nelle concessionarie italiane a di­cembre con un prezzo base vicino ai 20 mila euro.

Se volete aggiungere al cocktail 11 centimetri di lunghezza e ave­te la fortuna di avere una centralina di ricarica sotto casa o un box attrezzato, invece, la presunta Cenerentola che fa per voi è la Peu­geot 2008 nella variante elettrica. Nelle recensioni leggerete che «il cofano è scolpito da nervature e le fiancate sono squadrate e presentano vistose geometrie». Un modo prolisso per dire che la macchina alla vista si presenta bene, ma quello che conta di più è la possibilità di equipaggiarla con l’avviso di superamento della corsia, il sistema di mantenimento automatico in carreggiata, l’as­sistenza in parcheggio e la frenata di emergenza con rilevamento di pedoni e ciclisti. La sécurité prima di tutto, insomma, e siccome anche la salute della città vuole la sua parte, scordate i propulso­ri a benzina e gasolio, dimostratevi moderni e optate per il moto­re elettrico da 136 cavalli che offre un’autonomia di 310 chilometri e si ricarica all’80% in mezz’ora utilizzando una colonnina rapida da 100 kW. Mentre scrivete al sindaco per chiedergli di istallarne almeno una dalle vostre parti potete sperare di farcela, la nuova 2008 arriverà in Italia nel primo trimestre del 2020, sfornata dalla fabbrica spagnola di Vigo alla faccia della cara vecchia grandeur.

Se, sfortunatamente, il Primo cittadino non riuscirà ad ac­contentarvi, c’è pronta, sempre a partire dall’anno prossimo, la Kia XCeed ibrida plug-in che nel deserto dei Tartari delle colon­nine non lascia mai a piedi, perché si può sempre contare su un motore a benzina e perché offre una garanzia extralarge di set­te anni o 150 mila chilometri, a dimostrazione del fatto che quel­li che stanno a Sud di Kim Jong-un nella qualità dei loro prodotti ci credono davvero. Almeno quanto i francesi della Renault, che inquadrano un’altra esordiente prevista per il 2020, la Captur, in un piano denominato Drive the future di cui questo modello è la punta di diamante. Per restare nella concretezza, stiamo par­lando del successore del modello che negli ultimi anni è stato il Suv Crossover più venduto in Europa, dunque ci sono in bal­lo tanti quattrini. I progettisti hanno puntato molto sulla qualità dei dettagli esemplificata dalla posizione della leva del cambio, rialzata e sospesa sul tunnel della trasmissione per essere più ergonomica e lasciare spazio a un caricatore per smartphone a induzione. Nella marea di versioni previste è quasi obbligatorio optare per l’ibrida, funzionale e pure di gran moda.

Se, invece, siete tifosi di Mazda e della sua Cx-30 prendete in considerazione tre motorizzazioni tradizionali anche se frutto di una tecnologia d’avanguardia che taglia consumi ed emissio­ni in misura sorprendente. Scartato il diesel da 116 cavalli, suo malgrado ormai considerato dai politici, ma non dagli ingegne­ri, brutto, sporco e cattivo, merita di essere accantonato anche il benzina da circa 180 cavalli: sapere che ci porterà da zero a 100 all’ora in soli 8,5 secondi fa piacere, ma i tempi delle sgomma­te sono coevi alle tv in bianco e nero. Meglio, quindi, mettersi in garage il più razionale propulsore da 122 cavalli a benzina che promette di fare quasi 20 chilometri con un litro.

Queste Cenerentole, però, subiscono tutte la concorrenza del­le sorellastre tedesche, quelle che possono ostentare un marchio più glorioso e blasonato. Sul Made in Germany ci marcia anche la Volkswagen T-Cross (anche se è prodotta in Navarra, Spagna, sul­la stessa linea della Polo), che si compra a prezzi popolari, a par­tire da 19 mila euro, mentre il profumo dell’esclusività si respira sulla Bmw X2, che ha come punti di forza la linea da sportiva e un rapidissimo cambio automatico a otto rapporti. Alla faccia di chi dice che il gasolio è morto e sepolto la Sav (per Bmw è Sport ac­tive vehicle) Coupé va scelta nella variante da 2,5 litri di cilindrata da 231 cavalli. E se la visibilità posteriore è ridotta per lo stile sport che incide sulla superficie del lunotto, in aiuto vengono teleca­mere e sensori.

Un’altra proposta per gli amanti del lusso con di­mensioni non esagerate, anche se in questo caso sfioriamo i 450 cm, è la debuttante Audi Q3 Sportback, la prima Suv Coupé dei quattro anelli. Il marchio è uno di quelli che chi crede di saper­la lunga chiama Premium, in sostanza si tratta di quello che era trent’anni fa la Loewe nel settore delle Tv, ovvero tanta tangibile qualità tedesca. E siccome nessuno vi verrà ad aprire il cofano sia­te minimalisti senza vergogna, optate per il 2.0 litri Diesel da 150 cavalli, uno di quei propulsori che fanno innervosire i benzinai, in attesa che arrivi la versione con motore a benzina basico abbina­to a un sistema mild-hybrid a 48 Volt in grado di ridurre i consumi fino a 0,4 litri ogni 100 chilometri.

Non vi piacciono le tedescherie? Gridate a pieni polmoni «Vive la France» e scegliete tra i cinque brillanti motori che equipag­giano la Ds 3 Crossback, uscita fresca fresca sul mercato. In 411 cm di lunghezza troverete il lusso alla francese, citazioni alla Torre Eiffel, al Louvre, all’Haute couture. Un Suv Premium che ha le dimensioni giuste per muoversi con agilità in cit­tà, perfetta la E-Tense cento per cento elettrica, o per assicu­rare un elevato comfort di viaggio sulle strade del week end. E l’Italia? Si consola facendo il pieno sul podio delle più vendu­te della categoria negli ultimi 12 mesi: sul gradino più alto c’è la Fiat 500X con 45.364 unità, l’argento e il bronzo vanno alle Jeep Renegade e Compass. D’accordo, pagano le tasse in Olanda e in due casi battono bandiera a stelle e strisce, ma parafrasando l’Humphrey Bogart di L’Ultima minaccia si potrebbe dire “è la globalizzazione bellezza…”, ovvero un mondo in cui la coreana Kia fabbrica in Repubblica Ceca, la Ford ha l’accento rumeno e la Peugeot arriva dalla Galizia.

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