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Lavoro

Ora in Germania si sciopera per lavorare di meno

Scioperano i metalmeccanici tedeschi che chiedono il rinnovo del contratto: tra le richieste più spinose la settimana lavorativa a 28 ore su base volontaria per due anni

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Settimana lavorativa? Ora in Germania la vogliono di 28 ore nelle fabbriche. Certo, solo su base volontaria per chi ha necessita – per esempio di assistere un parente anziano o bambini – ma è una delle richieste più spinose nella contesa tra aziende automobilistiche e sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici tedeschi.

Settimana lavorativa: in Germania la vogliono di 28 ore

La richiesta di settimana lavorativa a 28 ore rientra nella contesa sul futuro del settore. Piuttosto che preoccuparsi dei possibili pericoli dell’Industria 4.0, gli operai tedeschi si fanno forti di un tasso di disoccupazione tra i più bassi in Europa e annunciano nuovi scioperi dopo quello del 4 gennaio alla Porsche di Zuffenhausen. Oltre agli aumenti contrattuali, tra le richieste c’è appunto quella di richiedere la riduzione dell’orario di lavoro a 28 ore per un massimo di 48 mesi da parte di chi, per esempio, ha bambini da assistere o anziani in famiglia. Il problema è che nello schema proposto a compensare una parte del mancato guadagno dell’operaio dovrebbe essere il datore di lavoro. Inoltre, allo scadere dei due anni di “flessibilità” a 28 ore, il lavoratore dovrebbe essere reintegrato a orario pieno. Ecco perché la richiesta è stata rigettata dalla federazione delle aziende.

Ig Metall sul piede di guerra

Sul piede di guerra, c’è il potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi, l’Ig Metall, il più grande a livello europeo (2,3 milioni di iscritti nei settori della metallurgia, elettronica, tessile e appunto auto) e coinvolto storicamente nelle decisioni strategiche delle aziende grazie alle poltrone nei cda. Dopo le prime proteste con brevi astensioni dal lavoro e lo sciopero “simbolo” in Porsche, sono attese sospensioni a macchia di leopardo sul territorio, nel Nordreno Vestfalia ad Ovest, nel Baden-Württemberg a Sud, nel Brandeburgo e a Berlino ad Est. Il sindacato chiede anche per i 3,9 milioni di lavoratori del settore un aumento salariale del 6% a fronte di un’offerta del 2%. «Se i datori di lavoro non riesamineranno la loro posizione entro la fine di gennaio, prenderemo in considerazione la possibilità di ricorrere a scioperi di 24 ore o di votare per scioperi in tutto il paese», ha annunciato Jörg Hofmann, leader dell’IG Metall.