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Lavoro

Federmanager e Manageritalia insieme per lo sviluppo

Accordo “storico” tra le due maggiori organizzazioni di rappresentanza per i dirigenti privati. Una collaborazione che vuole promuovere la diffusione e la valorizzazione di presenza e cultura manageriale nel nostro Paese

Un accordo per rendere più semplice la vita dei 125mila dirigenti del settore privato associati, in modo da agevolare la rappresentanza nei confronti delle istituzioni oltre a diffondere e valorizzare la cultura manageriale nel nostro Paese. Nasce una nuova collaborazione tra Federmanager e Manageritalia , le due maggiori organizzazioni di rappresentanza per i dirigenti privati. L’accordo, definito “storico” poggia su pochi punti, ma fondamentali: rappresentanza, presenza e cultura manageriale, lavoro, welfare e sviluppo economico e sociale. L’interesse delle due federazioni è quello di fare sistema, non solo tra privati, ma anche con i dirigenti pubblici ai quali le due organizzazioni firmatarie sono collegate attraverso Cida e Confedir-Mit, “per riuscire – spiegano le organizzazioni – a dare al Paese quel contributo in termini di idee, azioni e risultati che i dirigenti già danno quotidianamente in azienda”.

Scarsa managerialità, un freno allo sviluppoFra le cause principali di uno scarso sviluppo economico a livello nazionale, le due organizzazioni sottolineano la “scarsa managerialità” delle aziende italiane. Sono 32mila le aziende che in Italia hanno almeno un dirigente al loro interno e 125mila sono i dirigenti presenti, pari a meno dell’1% dei lavoratori dipendenti privati (contro un rapporto di 3% di Francia e Germania). Non v’è dubbio – sottolineano le organizzazioni – che la managerialità nel nostro paese debba crescere, ma le organizzazioni di rappresentanza dei dirigenti privati, nate proprio nel primo dopo guerra, hanno tanto da dire e da fare anche in termini di lavoro, sviluppo dell’economia e welfare. “Rappresentiamo una categoria eterogenea, dinamica, ricca di risorse – dice Guido Carella, vicepresidente Manageritalia – migliaia di persone che, quotidianamente svolgono con merito funzioni determinanti per le imprese, l’economia, la società. Vogliamo valorizzare questo capitale umano, indispensabile per competere efficacemente e per andare verso uno sviluppo duraturo”. “La vera sfida che abbiamo di fronte – aggiunge Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager – non è solo difendere i diritti di una categoria troppo spesso confusa con pochi ‘top manager’ super-ricchi ma far accettare la managerialità come valore sociale a cui guardare con fiducia e come risorsa economica fondamentale”.