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Hi-Tech

Istat: solo il 5% delle imprese italiane è ad alta digitalizzazione

Il 63% delle nostre aziende non punta su tecnologia e web. Le più arretrate? Quelle piccole, del sud e centro Italia

Nonostante gli enormi passi avanti compiuti sul fronte delle tecnologie e delle professionalità, quello fra mondo digitale e imprese italiane è un amore che ancora oggi stenta a decollare. A dirlo è il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat per il 2018, da cui emerge che ben il 63% delle nostre aziende ha una bassa digitalizzazione. Sono le realtà del centro e del sud quelle più restie ad aprirsi a un’evoluzione che, invece, appare inevitabile per chi vuole continuare a essere competitivo e a garantirsi un futuro sul mercato. Le meno digitali in assoluto sono le imprese più piccole, attive in settori tradizionali e nelle costruzioni. Di contro, ci sono pochissime società italiane, pari al 5% del totale, che vantano un’alta digitalizzazione: si tratta soprattutto di medio-grandi aziende, attive nei campi dell’elettronica, delle bevande, delle telecomunicazioni, degli alloggi e dell’informatica. Infine, c’è la via di mezzo: un 32% di imprese con una media digitalizzazione.

I numeri positivi della digitalizzazione

Ci sono però anche alcuni dati positivi in merito alla digitalizzazione delle imprese. Innanzitutto, fra il 2012 e il 2017 le aziende che si sono dotate della banda ultralarga sono passate dal 10 al 24%. Inoltre, il 48,7% delle imprese italiane di industria e servizi di mercato con almeno dieci addetti, nel triennio 2014-2016, ha svolto attività innovative rispetto all’innovazione. Di queste, il 30,3% sono “innovatori forti” (innovano cioè prodotti e processi), mentre il 25% sono “innovatori di prodotto” ma non di processo.