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Brand: 3 suggerimenti per coinvolgere la Generazione Z

Dallo studio Snapchat condotto in sedici Paesi a livello globale emergono aspettative, obiettivi e preoccupazioni dei consumatori del futuro prossimo

La Generazione Z (quella composta dai ragazzi tra i 13 e i 24 anni) comprende tutta quella nuova leva di consumatori che tra qualche anno rappresenteranno una consistente fetta di mercato ed è perciò un target imprescindibile con cui i brand devono dialogare. Tuttavia, instaurare con loro una relazione può non essere così immediato, considerando le differenze rispetto alle precedenti generazioni in termini di valori e codici di comportamento. Per identificare i trend che la coinvolgono e offrire alle aziende validi suggerimenti per ingaggiarli in maniera efficace, Snapchat ha commissionato alla società di ricerca Crowd DNA uno studio in 16 Paesi a livello globale (tra cui l’Italia) su un campione di 16 mila rispondenti dai 13 ai 44 anni.

I 3 consigli per ingaggiare la Gen Z
  1. Camera first: il 60% della Gen Z apprezza l’AR per i contenuti rilevanti, personali ed espressivi Le aziende possono coinvolgere la Gen Z utilizzando l’AR, dal momento che si tratta di una funzionalità intuitiva e dinamica con cui è possibile esplorare la propria identità in modo fluido, rendendo l’esperienza maggiormente personale (per il 60% del campione). La Gen Z cerca esperienze sociali divertenti anche nello shopping: il 91% di loro, infatti, è interessato a usare l’AR per gli acquisti, fruendo di un’esperienza semplificata grazie agli strumenti che offrono maggiore libertà e immediatezza. Inoltre, attraverso l’AR i brand possono offrire una shopping experience personalizzata e immersiva come mai prima, avvicinando l’intera generazione ai brand (43%). Lo scopo dell’AR è questo: ricalibrare lo shopping incentrandolo sul consumatore, consentendogli di interagire, provare e acquistare i prodotti attraverso un’unica lente.

  2. Spazio alle relazioni: il 58% della Gen Z vede le community come motore di connessione L’influenza della community è centrale per questa generazione: il 50% si lascia guidare – nelle proprie scelte di vita e di consumo – dalle opinioni di famigliari e amici e, nel rapporto con i brand, due ragazzi su cinque sono consapevoli dell’importanza per le aziende di costruire legami con loro. Per fare ciò, le imprese devono essere in linea con i valori della Gen Z, trasparenti nella condivisione dei propri obiettivi e motivazioni e devono investire nello sviluppo di brand community che facilitino lo scambio di idee reciproco e la socializzazione. Basti pensare che il 58% dei ragazzi è entrato in contatto con i coetanei proprio grazie alla passione in comune per un brand.

  3. Autenticità al centro: il 71% della Gen Z cerca spazi positivi dove esprimersi liberamente Dalla ricerca di Snapchat emerge che il 71% della Gen Z ricerca app che siano anche ambienti positivi in cui potersi esprimere e spesso trova sulla piattaforma la soddisfazione di questo bisogno. Le piattaforme di questo tipo, infatti, prediligono toni informali e giocosi ed espressioni autentiche di sé – un valore sempre più importante per il 50% dei ragazzi italiani. La Gen Z si impegna ad accogliere e accettare le diversità: i giovani sono dunque orientati verso la realtà, verso contenuti trasparenti che riescano a esprimere la loro vera essenza e i loro ideali. Si tratta di una generazione pronta ad esplorare la propria identità mettendo a nudo le proprie insicurezze e vulnerabilità, che apprezza pertanto i brand che agiscono coerentemente con questo ideale. Proprio per questo i marchi dovrebbero inserirsi nello spazio che la Gen Z sta creando, immerso di positività, unicità e consapevolezza di sé, abbracciando questi valori pur mantenendo un tono leggero e spensierato.

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Foto di Thirdman su Pexels