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Risparmi: italiani in cerca di sicurezza economica

Depositi bancari cresciuti di oltre 162 miliardi in 12 mesi

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A che cosa pensano gli italiani quando si parla di risparmio? Uno su tre (31%) alla preoccupazione per lo stato delle proprie finanze, alimentata dalla congiuntura del momento, il 47% ci vede una risorsa per affrontare anzitutto un presente complesso, mentre un ulteriore 22% – uno su cinque – lo associa all’idea di futuro e alla possibilità di un domani più solido per la famiglia e i figli. Lo evidenzia l’Osservatorio Sara Assicurazioni, la Compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI. Dati che si inseriscono nel quadro della crisi economica generata dalla pandemia, che ha determinato un senso generale di incertezza, con ripercussioni su famiglie e attività. Incertezza che va di pari passo, non a caso, con l’aumento dei depositi bancari, cresciuti a dicembre 2020, come segnala l’Abi, di oltre 162 miliardi rispetto all’anno prima raggiungendo quota 1.736 miliardi.

Gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori, con il 50% che afferma di vivere il presente cercando abitualmente di mettere da parte qualcosa per affrontare possibili imprevisti e difficoltà e addirittura un 20% che si dice sempre parsimonioso, al punto da fare rinunce oggi per riuscire a pianificare meglio il domani. Nella gestione dei soldi la tecnologia si ritaglia uno spazio sempre maggiore, tanto che uno su due (53%) si dichiara propenso ad affidarsi in misura crescente anche ad app e sistemi fintech per gestire l’economia domestica e organizzare il budget familiare. Ma oltre a pensare al presente, gli italiani riconoscono l’importanza di una pianificazione del futuro economico. Le soluzioni ritenute più idonee sono il fondo pensione (35%) e le polizze assicurative per il risparmio e l’investimento (32%). A seguire le polizze vita (17%), per le garanzie che possono offrire alla famiglia, mentre un 16% punterebbe sul mattone e l’11% direttamente sul mercato finanziario. La caratteristica più apprezzata in uno strumento di risparmio è la sicurezza (33%). Vi sono poi la flessibilità (21%), e quindi la capacità di rispondere al presentarsi di diverse esigenze e disponibilità, i rendimenti che si possono ottenere (21%) e la convenienza in termini di costi (18%).

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Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay