Connettiti con noi

Business

Gli investimenti angel volano: +75% in un anno per le start up

Nel 2018 sono stati investiti 46.413.961 milioni di euro, soprattutto in start up attive nell’ICT, nei servizi finanziari e in commercio e distribuzione

Gli investimenti angel piacciono sempre di più agli italiani e soprattutto alle italiane. Secondo la Survey IBAN 2018, l’analisi annuale sul mercato italiano dell’angel investing (l’informal venture capital) condotta dal professor Vincenzo Capizzi dell’SDA Bocconi, infatti, nel 2018 la cifra che gli investitori angel hanno deciso di scommettere in start up è cresciuta del 75% rispetto al 2017, raggiungendo complessivamente i 46.413.961 milioni di euro. In media, sono stati investiti 278mila euro per operazione contro i 227mila euro dello scorso anno, per un totale di 167 operazioni contro le 117 del 2017. Una quota considerevole di questo importo, il 17%, arriva da investitrici: rispetto all’anno scorso, il numero di donne attratte da questo mercato è sceso del 3%, tuttavia il valore investito è in forte crescita, essendo passato dai 5,3 milioni del 2017 agli 8milioni del 2018. I settori più gettonati? L’ICT (44%), seguito da Servizi finanziari (11%) e Commercio e Distribuzione (11%). L’80% della quota investita è stato riservato all’acquisto di equity, mentre il 20% al finanziamento soci. La maggior parte delle imprese finanziate vengono dal Nord Italia (59%), di cui il 71% in fase di start up.

Gli investimenti angel piacciono agli imprenditori-manager del nord

“L’apporto dei business angel si attesta ormai stabilmente sopra i 25 milioni di euro, con alcuni picchi come quello di quest’anno a oltre 46 milioni di euro. Ma non parliamo solo di una componente finanziaria. Oltre uno su due si impegna direttamente per dare un contributo imprenditoriale e manageriale alle neo imprese, in una fase in cui le scelte gestionali sono spesso fondamentali per il successo dell’azienda. In Italia è fondamentale l’apporto della componente femminile che in controtendenza con il resto d’Europa si attesta su percentuali elevate” ha commentato Paolo Anselmo, Presidente di IBAN ((Italian Business Angels Network). Ma chi sono gli italiani che puntano sull’angel investing? Nel nostro Paese, il business angel tipo è un imprenditore con un passato da manager, laureato, affiliato a IBAN, a uno dei BAN territoriali o a un Club d’investitori nel Nord Italia, con un’età compresa fra i 30 e i 50 e un patrimonio inferiore ai 2.000.000 di euro. Prima di investire in start up, analizza tre criteri fondamentali: le caratteristiche del prodotto/servizio (24%), il potenziale di crescita del mercato (19%), la possibilità di poter svolgere un ruolo imprenditoriale (19%).