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Russia: i due paradisi fiscali voluti da Putin accolgono le prime aziende

L’isola Russkij e l’isola Oktjabrski sono state trasformate in zone “onshore offshore”, in cui le imprese russe non sono tassate

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Uno dei due paradisi fiscali “onshore offshore” voluti da Vladimir Putin è ufficialmente attivo. Nei giorni scorsi, infatti, la Finvision Holdings Limited, prima azionista della Vostochnyj Bank, principale banca in estremo oriente, ha trasferito la sua sede da Cipro all’isola Russkij. L’annuncio è stato fatto (all’agenzia di stampa russa Ria Novosti) da Denis Tikhonov, ceo dell’ente per lo sviluppo dell’estremo oriente che gestisce la zona offshore. L’isola Russkij si trova al largo di Vladivostok nel territorio di Primorskij, estremo oriente russo. Insieme all’isola Oktjabrskij, nella semiexclave Kaliningrad, la regione più occidentale, è uno dei due paradisi fiscali creati nelle scorse settimane dentro gli stessi confini della Federazione russa, con l’intento di minimizzare le conseguenze delle sanzioni statunitensi e promuovere il ritorno del capitale in Russia. Nelle due isole, infatti, le aziende russe sono trattate come se fossero straniere e, dunque, sono esentate dalle tasse. A essere tassati sono solo i profitti generati in Russia. Una mossa che dovrebbe aiutare anche i nuovi 38 imprenditori, funzionari e aziende aggiunti dagli Usa alla lista dei soggetti russi che svolgono “attività ostili” e che, perciò, devono essere sanzionati, ma che secondo la banca centrale russa potrebbe dare origine a buchi neri per il riciclaggio e l’evasione fiscale.