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Lusso, nel 2021 il settore varrà mille miliardi di euro

Nell’anno passato sono stati spesi 755 miliardi, Milano in retromarcia tra le città dello shopping: scende al quinto posto in attesa di Expo

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Quanto vale il settore del lusso?Tanto, è la risposta che verrebbe naturale. Lo confermano i dati del Boston Consulting Group che hanno studiato l’andamento del settore nel 2014 con dati sorprendenti ma non troppo: 390 milioni di consumatori nel mondo per un fatturato totale di 755 miliardi di euro.

A far sorridere sono anche le previsioni a medio raggio: da qui al 2021 i ricavi aumenteranno di 465 milioni di euro fino a sfondare il tetto dei mille miliardi.

SEMPRE AL TOP. Lo studio è stato presentato nel corso del convegno “Altagamma consumer and retail insight”, che ha anche sottolineato un ritorno di fiducia tra i consumatori nel 2015. Il lusso per la persona crescerà del 4,7% composto all’anno, guidato da gioielli, orologi e pelletteria mentre il cosiddetto lusso esperienziale (hotel, viaggi) segnerà un incremento medio del 6,7%.

A trainare la crescita saranno i 15 milioni di consumatori “top luxury” che, pur rappresentando numericamente solo il 4% del totale, nel 2014 hanno speso 220 miliardi. Un ristrettissimo cluster di consumatori che si soprattutto negli Stati Uniti, seguiti dalla Cina e poi da Europa e Medio Oriente.

MILANO IN CALO. A cambiare è soprattutto la mappa delle città dello shopping: Milano scende dal secondo posto del 2013 al quinto, ma dovrebbe risalire nel 2015 per l’effetto-Expo.

New York guadagna due scalini portandosi in seconda posizione (confermata nelle previsioni al 2015), Parigi resta prima e Londra terza.

NUOVI RETAILER. Secondo l’Altagamma Retail Evolution condotto con Exane Bnp Paribas, le aziende del lusso sono di fatto diventate retailer.

«Diventa indispensabile per i leader passare dall’apertura di nuovi negozi alla crescita organica, soprattutto in un momento in cui la domanda è modesta, i costi degli affitti crescono e internet attira una quantità sempre maggiore di volumi», ha commentato Luca Solca, managing director Global Luxury Goods di Exane Bnp Paribas, evidenziando anche l’importanza dello sviluppo dell’e-commerce.

Ad esempio Hermes e Richemont hanno avuto le performance like-for-like (senza nuove aperture) migliori, mentre Burberry, Ferragamo e Moncler sono i marchi a maggiore potenziale di sviluppo.

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Un momento della sfilata di Giorgio Armani a Milano © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images