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Oltre mille economisti chiedono a Trump un passo indietro sui dazi

Gli esperti temono che le tasse volute dal presidente Usa scatenino una spirale di eventi negativi, portando a una crisi come quella del ‘29

La storia si ripete. Quasi un secolo fa il proibizionismo americano e in particolare lo Smoot-Hawley Tariff Act, che impose dazi fino al 59% sulle importazioni negli Stati Uniti, contribuirono alla grande depressione del 1929. Oggi, le tasse introdotte da Donald Trump sugli scambi commerciali con gli Usa rischiano di creare conseguenze altrettanto disastrose. Ecco perché 1.100 economisti, fra cui 14 premi Nobel, hanno deciso di inviare una lettera al presidente americano, invitandolo a invertire la rotta sulle sue recenti decisioni. “Il Congresso nel 1930 non seguì il consiglio degli economisti e furono i cittadini americani tutto il paese a pagarne il prezzo. Gli economisti e i docenti di economia che sottoscrivono questa lettera la esortano con decisione a non ricadere nello stesso errore” si legge nella lettera.

Quale sarà la risposta di Trump?

Secondo gli esperti, i dazi doganali rischiano di innescare tutta una serie di reazioni negative a catena: possono determinare un incremento dei prezzi per i consumatori, danneggiare i settori che fanno affidamento direttamente o indirettamente sul commercio internazionale, ridurre i guadagni dei coltivatori americani e dare origine a rappresaglie da parte di altre economie. Senza dimenticare che possono compromettere le relazioni internazionali e la pace nel mondo. L’avvertimento è lanciato. Ora non resta che aspettare la risposta di Trump.

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Donal Trump © Yuri Gripas-Pool/Getty Images