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Politica e dazi preoccupano, ma c’è fiducia tra i manager italiani

L’analisi condotta da Deloitte a livello europeo sui Chief Financial Officer d’azienda: nel nostro Paese e nel Regno Unito i livelli più alti di incertezza percepita, ma per i dirigenti questo resta il momento giusto per assumersi rischi, investire e assumere

Il clima di entusiasmo e ottimismo dell’autunno 2017 sembra essersi ridimensionato, complice soprattutto l’incertezza legata al contesto politico attuale, ma tra i Chief Financial Officer italiani c’è ancora una ragionevole fiducia sui prossimi 12 mesi: più della metà è convinta che la propria azienda aumenterà i ricavi.

È quanto emerge dalla recente indagine Deloitte European CFO Survey Spring 2018 che ha coinvolto oltre 1600 direttori finanziari di aziende presenti in 20 Paesi dell’area Emea, tra cui l’Italia. In particolare, è emerso che In Italia e Regno Unito si registrano i più alti livelli di incertezza percepita: nel nostro Paese, più di un Cfo su due (53%) considera il contesto esterno come altamente incerto (+54 punti percentuali rispetto al dato rilevato nell’autunno 2017); in UK, l’86%. L’instabilità politica del nostro Paese preoccupa più di un Cfo su due (59%; +13 punti percentuali rispetto sei mesi fa), ma anche le politiche protezioniste adottate dal governo americano rientrano nella top 5 delle preoccupazioni dei Cfo italiani: il 47% le considera un rischio (+21 punti percentuali rispetto sei mesi fa).

Nonostante tutto, il 25% dei Cfo italiani (in linea con la media Emea) si dichiara ottimista riguardo le prospettive finanziarie della propria azienda e il 36% crede che il numero di dipendenti della propria azienda aumenterà nel prossimo anno (vs il 25% dei Cfo Emea).

“A oggi”, commenta Riccardo Raffo, partner Deloitte e Cfo Program Leader per l’Italia sempre più Cfo ritengono che questo sia il momento giusto per assumere maggiori rischi, incrementare la forza lavoro e investire”.

Fiducia nei ricavi e nei margini

Nel complesso, il 63% dei Cfo Emea, e il 52% dei Cfo italiani, prevede un aumento dei ricavi nei prossimi 12 mesi: 5 punti percentuali in più rispetto all’autunno 2017 ed il livello più alto raggiunto dal 2015.

Anche le aspettative in termini di margini si mantengono positive, con il 23% di Cfo Emea, ed il 40% dei Cfo italiani, che prevede margini più elevati nei prossimi 12 mesi, sostanzialmente invariati rispetto all’autunno 2017. Tuttavia, in un numero sempre più crescente di paesi, tra cui l’Italia, i Cfo stanno iniziando ad avvertire la morsa sui margini, particolarmente nell’eurozona dove attualmente sono in pochi a prevedere un miglioramento e anzi, si aspettano una riduzione degli stessi.

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