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Cresce l’interesse online per il Made in Italy. Boom per design e fashion

Sia nelle ricerche sia nelle menzioni correlate al “brand Italia” si è registrato un incremento costante annuo superiore al 20%. Americani, russi e cinesi i più appassionati dei prodotti tricolore

Il Made in Italy continua ad attirare consensi in tutto il mondo. La conferma arriva da una ricerca di 3rdPlace, data-driven tech company specializzata nello sviluppo di tecnologie proprietarie di Data Intelligence, che ha misurato il valore del “prodotto Italia” nelle conversazioni tra i consumatori stranieri nei social network, nei forum, nei blog, nei commenti sui principali siti di e-commerce e nelle ricerche correlate nei diversi motori in lingua inglese, spagnola, cinese e francese. Ebbene, secondo l’indagine sia nelle ricerche sia nelle menzioni correlate al Made in Italy si è registrato un incremento costante annuo superiore al 20%. I maggiori estimatori dei nostri prodotti continuano a essere gli americani, sebbene negli ultimi tempi sia aumentato in maniera significativa anche l’interesse di russi e cinesi. I settori che trainano l’Italia all’estero sono il Food&Wine (28% del totale) e il Turismo (26%). In forte crescita anche l’interesse sul Design italiano all’estero, che negli ultimi tre anni è cresciuto a un tasso più che esponenziale. Bene anche il comparto Fashion, in costante incremento.

Il Made in Italy deve puntare ai nuovi mercati

L’interesse per il Made in Italy è doppio: nel 58% dei casi si identifica con una richiesta di informazioni in vista di un acquisto, nel 42% con una condivisione dell’esperienza successiva all’acquisto. Dall’indagine emerge un interesse crescente anche per i brand di nicchia e per aspetti caratteristici dell’italianità come la qualità, la creatività e l’artigianalità. Per il consumatore straniero, insomma, il Made in Italy è un’esperienza totalizzante. “Queste prime evidenze forniscono interessanti indicazioni. In primo luogo, le aziende italiane intenzionate a espandere la propria brand awareness non possono permettersi di sottovalutare mercati come la Cina e la Russia con un’adeguata strategia che tenga conto della lingua e della specificità delle piattaforme” ha commentato Fabrizio Milano d’Aragona, cofondatore & Ceo di 3rdPlace. “Rispetto ai comparti, invece, è necessario sfruttare ulteriormente il trend di crescita di Design e Fashion con strategie complete di digital marketing e advertising”.