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Sostenibilità

Sostenibilità e regolamentazione: rischi e opportunità per le imprese

Proliferano nuove leggi e policy sui cambiamenti climatici: ecco che impatto avranno sul futuro delle aziende

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Nella prima metà del 2019 sono state elaborate oltre 1.600 leggi e policy in materia di cambiamento climatico in 164 diverse giurisdizioni nel mondo – un aumento di 25 volte dal 1997, quando fu siglato il Protocollo di Kyoto. Questo significa che molte società sono potenzialmente esposte a rischi e costi legati ai cambiamenti climatici che, se non identificati, potrebbero danneggiarne il patrimonio e la reputazione. Proprio questi temi sono al centro di un report – primo nel suo genere – pubblicato da Herbert Smith Freehills e intitolato “Climate Change: Succeed in a lower-carbon future” (Cambiamenti climatici: come avere successo in un futuro a basso tasso di emissioni): di fatto una guida per le aziende, che mette in luce le pressioni politiche, normative e commerciali cui le società commerciali sono sottoposte a causa dei cambiamenti climatici ed esamina le opportunità per le imprese nella rotta verso un futuro a basso tasso di emissioni.

In sostanza l’analisi spiega come e perché le aziende debbano attrezzarsi per affrontare i rischi cui sono esposte, ma evidenzia anche le opportunità per le imprese che saranno in grado di adeguare la propria organizzazione alle esigenze future, attraverso ad esempio il dialogo con i governi, le autorità regolatorie e le ONG; l’attuazione di una governance rigorosa; l’integrazione dei rischi legati al cambiamento climatico nelle normali attività di gestione e misurazione del rischio. Il tutto evidenziando come le società possano crescere grazie all’innovazione e agli investimenti in nuove aree di attività, riuscendo così a prosperare in un futuro a basso tasso di emissioni.

I punti chiave del report di Herbert Smith Freehills

Ecco i dati più significativi che emergono dall’analisi:

  • Prove crescenti dei danni causati dal cambiamento climatico stanno portando la questione sempre più in alto nell’agenda politica, con il conseguente proliferare di nuove leggi e normative in tutto il mondo.

  • Vi è una mancanza di omogeneità nelle norme in materia di cambiamento climatico nel mondo, il che rende difficile per le società globali orientarsi tra le diverse regolamentazioni e rimanere al passo con i cambiamenti.

  • Banche, investitori istituzionali, gestori patrimoniali, assicuratori e altri player del mercato finanziario si trovano a dover gestire pressioni da parte di azionisti e autorità di regolamentazione, per poter garantire che i fondi siano investiti in modo sicuro e che i flussi finanziari e assicurativi siano rivolti verso quelle aziende che investono in un futuro a basso tasso di emissioni.

  • Le aziende dovrebbero cercare di rivedere e sottoporre a stress-test le proprie polizze assicurative contro rischi legati al cambiamento climatico, in modo da comprendere quali siano le migliori soluzioni offerte dal mercato assicurativo e assicurarsi che le proprie garanzie siano le più solide possibili.

  • Le imprese dovrebbero anche considerare con attenzione, al rinnovo dei contratti, quali informazioni debbano essere fornite alle società di assicurazione in relazione all’impatto sul clima delle loro attività operative.

  • Gli arbitrati e la mediazione internazionale si prospettano come il foro più naturale per la risoluzione delle controversie legate al cambiamento climatico, come già evidenziato dal sorgere di azioni legali mirate a influenzare il comportamento delle aziende del settore dell’energy.

  • Le aziende che ricevono il maggior numero di denunce sono quelle statunitensi, mentre altrove le azioni legali sono per lo più rivolte ai governi e mirate ad ottenere un inasprimento delle politiche ambientali. Nel 2019, ad esempio, su 304 contenziosi iniziati al di fuori degli Stati Uniti, 278 sono stati rivolti contro governi e solo 26 nei confronti di società e persone fisiche.

Lo studio rileva infine come, con l’aumento dei controlli – determinato dalla crescente regolamentazione e agevolato dalla tecnologia –, la trasparenza sia fondamentale per dare prova di compliance e ridurre il rischio di contenzioso. Il report fornisce inoltre linee guida alle clienti su come rendere il proprio business “future-proof” preparandosi ad un futuro a basso tasso di emissioni e assicurandosi che le proprie pratiche di gestione del rischio siano all’altezza delle sfide poste dai cambiamenti climatici.

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Foto di 95C da Pixabay