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Sostenibilità

Burberry diventa green: non brucerà più i capi invenduti

Lo scorso anno, la casa di moda aveva mandato in fumo “avanzi di magazzino” per circa 29 milioni di sterline, provocando le ire degli ambientalisti

Chi brucerebbe intenzionalmente un capo firmato? Burberry lo faceva. Ora ha deciso di smettere, per rispetto dell’ambiente. Ad annunciarlo il Ceo della società, Marco Gobbetti, che ha dichiarato “il lusso moderno non può prescindere dalla responsabilità sociale e ambientale e questo per noi è fondamentale e sarà la chiave del nostro successo a lungo termine”.Prima di questa svolta ambientalista, la casa di moda di lusso britannica aveva l’abitudine di bruciare tutti i suoi prodotti invenduti, allo scopo di difendersi sia dalle contraffazioni sia delle vendite sottocosto. Ma a luglio tutto è cambiato. L’opinione pubblica ha scoperto, infatti, che la maison nel corso del 2017 aveva bruciato “avanzi di magazzino” per circa 29 milioni di sterline, circa 32 milioni di euro, e questo ha suscitato l’indignazione degli ambientalisti. Burberry dapprima si era difesa annunciando di essere impegnata a ridurre la quantità di articoli invenduti destinati agli inceneritori. Poi ha deciso di interrompere del tutto questa pratica e anche di rinunciare alle pellicce. Per buona pace di tutti e dell’ambiente.

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