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Seconda casa: per gli italiani è un investimento

Non è solo una meta per le ferie, ma un asset reale su cui puntare i propri risparmi se non addirittura una fonte di reddito per la famiglia

Sono 5,5 milioni le seconde case in Italia, dice l’Agenzia delle Entrate. E di loro si parla molto in questo periodo, con l’estate quasi alle porte e le misure per la ripartenza e gli spostamenti in sicurezza. Ma che cosa rappresenta tradizionalmente questo bene così diffuso per gli italiani? Secondo una ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, molti ci vedono una meta abituale di ferie e soggiorni più o meno lunghi (37%). Ma per una fetta consistente la seconda casa è anche una vera e propria forma di investimento (24%) in un asset reale, una fonte di reddito per la famiglia (22%), e persino un investimento di più di lungo termine per il futuro dei figli (17%).

L’aspetto più importante – prosegue la ricerca – è la zona in cui la casa si trova (58%), mare o montagna che sia, tanto che per una location comoda e magari impagabile si è spesso disposti a chiudere un occhio ad esempio sul comfort che la struttura è in grado di offrire (17%).

Possedere una seconda casa può però essere anche oneroso, specialmente per il carico fiscale (66%) che grava su questa tipologia di immobili. Ma se da un lato è un bene importante per il portafoglio familiare, dall’altro la seconda casa può essere fonte di preoccupazioni proprio di natura economica. Prime fra tutte, le conseguenze dei danni che potrebbero verificarsi, sia strutturali sia di piccola entità (37%), con le relative spese. Segue il rischio che l’immobile possa svalutarsi nel tempo (33%). Vi sono infine i timori circa i furti (27%) e gli atti vandalici (14%) che potrebbero richiedere a loro volta una spesa per le riparazioni. Come proteggerla? Tra le soluzioni ritenute più efficaci c’è quella di una polizza assicurativa (50%). Segue l’installazione di un impianto di allarme (27%), meglio, dicono gli italiani, che affidarsi ai vicini (6%). Ma non tutti sono d’accordo: per quasi uno su cinque (17%) non occorre nessuna soluzione specifica.

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Foto di Mikele Designer da Pixabay