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Attualità

Oggi Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Manifestazioni in tutto il mondo. In Italia la Carfagna annuncia un piano da 20 milioni e dà il via, con la Bonino, all’iniziativa contro le mutilazioni dei genitali femminili “Petali di rosa”. Le francesi, invece, tutte in gonna per dire basta agli stupri

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Oggi, 25 novembre è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Istituita nel 1999 dall’Onu, la ricorrenza accende ogni anno i riflettori mondiali su un problema tanto diffuso, quanto dimenticato. Quello che l’Onu, nelle parole dell’allora segretario Kofi Annan, definì come “la violazione dei diritti umani più vergognosa. Che non conosce confini né geografia, cultura, povertà o ricchezza”. Governi, amministrazioni locali e Ong di tutto il mondo hanno messo in campo una serie di iniziative che segnano l’avvio di una mobilitazione di 16 giorni contro la violenza di genere, che culmineranno il 10 dicembre nella Giornata dei diritti umani.Per quanto riguarda l’Italia, il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, ha annunciato un piano nazionale da 20 milioni di euro: “Un piano organico di azioni sinergiche per contrastare e prevenire la violenza sulle donne – mai attuato in Italia – che servirà a mettere in rete tutti i centri di antiviolenza e a intervenire potenziandoli laddove ce ne fosse bisogno”. Tra le iniziative il rafforzamento del numero verde 1522 che sarà attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.Ma cosa c’è dietro alle storie di violenza contro le donne che ogni giorno si consumano in Italia? La violenza più subdola continua a consumarsi tra le mura di casa, l’aguzzino nella maggioranza dei casi è un uomo che la vittima conosce molto bene. Il marito o convivente nel 20,2% dei casi, un amico nel 23,8% e il fidanzato nel 17,4%. Subiscono violenza da uno sconosciuto lo 3,5% delle donne molestate. Tante sono le forme di violenza che le donne subiscono, una delle più terribili, per diffusione e significato, è la mutilazione dei genitali. Un orrore presente anche nel nostro paese, contro il quale parte oggi la campagna “End Fgm – Petali di rosa per la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili”. Le prime firme italiane arrivano dal ministro delle pari opportunità, Mara Carfagna, e dal vice presidente del Senato Emma Bonino. L’iniziativa, promossa da Amnestey International in 13 paesi europei, mira a raccogliere 8.000 firme al giorno, tante quante sono le donne che ogni giorno nel mondo subiscono mutilazioni dei genitali, circa 3 milioni all’anno. Solo in Italia, sono 35 mila le donne che hanno subito questa terribile pratica. Tra le iniziative organizzate nel mondo per celebrare la giornata, curiosa quella francese: “Toutes en jupes”, ovvero tutte in gonna. Si tratta di una campagna contro lo stupro e contro l’idea, tutta maschile, che è l’abbigliamento provocante delle donne la causa delle violenze sessuali. Al di là delle Alpi, lo stupro è una dolorosissima realtà per 75.000 donne l’anno. Una realtà che nella maggioranza delle volte sceglie il silenzio, nel 2009, per esempio, le denunce in Francia sono state “solo” 9.824. Per rompere il silenzio l’associazione “Ni putes ni soumises”, ha rivolto a tutte le donne francesi un invito: “indossate oggi la gonna per rendere visibile il no delle donne alla violenza”. Corta, a sbuffo, con le pieghe; ogni gonna va bene pur di appoggiare “quante di noi subiscono il solo fatto di essere nate donne”. È il diritto alla femminilità.

Firma la petizione “Petali di rosa”