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Attualità

Montalcini, 102 candeline per la più celebre scienziata italiana

Un Nobel per la medicina, conquistato grazie alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa; ma lei si sente più artista che scienziata

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Rita Levi Montalcini spegne oggi 102 candeline. Nata a Torino il 22 aprile 1909 da un ingegnere elettrotecnico e una pittrice ha dedicato una vita intera alla scienza, ma si sente più un’artista che una scienziata. A rivelarlo è la stessa ricercatrice durante il colloquio con il quale ha raccontato i suoi primi 101 anni di vita a otto giovani studiose, nella testimonianza che è diventata un programma web dal titolo Rita101+ .«La mia sorella gemella – ha raccontato la Montalcini – morta 3 anni fa, era molto diversa da me, era una persona eccezionale e una vera artista. Mio fratello era un bravo architetto. Io non ho affrontato la vita come uno scienziato, ma come un’artista». Un’artista le cui ricerche portarono alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF. Scoperta questa che le valse nel 1986 il Premio Nobel per la medicina. Una donna eccezionale, la prima ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, quindi il primo vincitore del premio Nobel a varcare il secolo di vita e il più anziano senatore a vita in carica, nonché della storia della Repubblica Italiana. Innumerevoli le lauree honoris causa ricevute dagli atenei di tutto il mondo. Un impegno continuo a servizio degli altri che ancora continua grazie alla Fondazione Levi-Montalcini che nel 1992 costituì con la sorella Paola e che ultimamente la vede impegnata in progetti per le donne africane, alle quali va il suo pensiero: «Sono molto intelligenti ma gli uomini le hanno sempre escluse dagli studi per imporre le loro capacità, che tuttavia non sono migliori di quelle femminili. L’intelligenza è egualmente distribuita tra uomini e donne…».

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Rita Levi Montalcini