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Carlo Barlocco (Samsung): leader non per caso

Primi a livello mondiale negli smartphone, sul podio per quanto riguarda tutto il resto. Così la multinazionale sudcoreana asseconda la nuova realtà che ognuno di noi sente il bisogno di costruirsi intorno. Con emozione. Come e perché questo sia stato (ed è) possibile, ce lo racconta il presidente della filiale italiana

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Se esistesse un’ipotetica Repubblica del Mobile, Samsung (e il fatto che in coreano il suo nome significhi letteralmente “Tre stelle” potrebbe essere a ciò funzionale…) sarebbe da considerare il partito di maggioranza relativa: quattro italiani su dieci infatti telefonano, chattano, navigano, fanno selfie e video, e ogni diavoleria possibile e immaginabile grazie a uno smartphone della casa sudcoreana. Vogliamo parlare dei televisori che ci troviamo in casa? Anche il 50% di questo mercato è appannaggio di Samsung Electronics. E potremmo continuare l’elenco a oltranza: in tutti gli ambiti dell’elettronica di consumo in cui opera, il brand è leader o come minimo sul podio. Non è un caso che nel 2016 solo in Italia abbia raggiunto un fatturato pari a 3,3 miliardi di euro, che quest’anno incrementerà almeno del 10%.

Ottimi risultati che associano alla produzione di prodotti innovativi la gestione di un manager tricolore, Carlo Barlocco, presidente della filiale italiana che ha sede in un moderno edificio di otto piani sito nel moderno quartiere milanese di Porta Nuova. Lombardo di nascita e d’adozione, Barlocco è un mix di pragmatismo e decisionismo che pare aver trovato un suo equilibrio con l’efficientismo dei partner dell’Estremo Oriente: «I coreani sono soliti dire “pali, pali”, “veloci, veloci”, ovvero piuttosto rifallo, ma fallo», racconta sorridendo a Business People, «e su questo ci troviamo in piena sintonia».

L’intervista continua sul numero di Business People ottobre!

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