Connettiti con noi

Lifestyle

Più che arte, è Artissima

Una grande manifestazione non è solo un evento autoreferenziale, ma una straordinaria opportunità di fare sistema per la città che la ospita. Ecco come Torino, da vent’anni, rinnova la sua vocazione di grande capitale europea della cultura

Nei casi migliori, una fiera d’arte contemporanea non è solo un’occasione per fare mercato, e una vasca in cui ci si tuffa per riemergervi pieni di nuovi contatti e di stimoli visivi dopo qualche ora: è anche un’opportunità per la città in cui si svolge di fare sistema, e dare il meglio di sé di fronte a un pubblico internazionale spesso molto esigente. Accade così con le più importanti kermesse internazionali, da Basilea a New York passando per Hong Kong. E accade così, ormai da vent’anni, con Artissima, la fiera torinese che dall’8 al 10 novembre apre la stagione italiana delle fiere, e che quest’anno si è aggiudicata la quinta posizione nella classifica delle 30 migliori fiere internazionali stilata dagli analisti di Skate’s Art Market Research: subito sotto il Fiac di Parigi, che supera però in termini di “reputazione” (definita come “la capacità della fiera di influenzare i prezzi e di offrire visibilità agli artisti”). Un dato interessante per una fiera italiana, dove il mercato dell’arte è proverbialmente difficile a causa delle scarse agevolazioni fiscali, e che si spiega non soltanto con la qualità del collezionismo a cui la fiera si rivolge, ma anche con la sua capacità di diventare, a tutti gli effetti, un “evento culturale”, grazie alle proposte delle gallerie, ma anche alle selezioni curate, al ricco programma di conferenze e alla serie di eventi satellite. Promossa da Fondazione Torino Musei, che ha la missione di curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della città, questa tendenza Artissima ce l’ha per così dire nel Dna. Lo si vede, innanzitutto, dalla direzione, per il secondo anno affidata a Sarah Cosulich Canarutto, ultima di una serie di “direttori curatori” che si sono sforzati di dare alla fiera un solido impianto culturale, ma anche di estendere attraverso gli inviti il numero di collezionisti internazionali presenti. Lo si vede dalle sezioni ormai canoniche che si affiancano al programma generale: New Entries, dedicata alle gallerie emergenti; Present Future, una sezione a invito con stand dedicati a un unico artista; Back To the Future, un’altra sezione di stand monografici dedicati ad artisti attivi tra gli anni ‘60 e ‘80, e protagonista in passato di interessanti riscoperte; e Art Editions, dedicata alla presentazione di edizioni, stampe e multipli.

L’EVENTO IN CIFRE

20le edizioni della fiera, fondata nel 1993

50 milai visitatori nel 2012

172le gallerie ospitate nel 2012, di cui 53 italiane e 119 straniere

900gli artisti presentati l’anno scorso

10i musei coinvolti nel programma collaterale

600 mila euroIl valore delle opere acquisite per le collezioni del Castello di Rivoli e della Gam

Lo si vede dal coinvolgimento di prestigiosi curatori internazionali nella selezione delle sezioni speciali e nelle giurie dei premi assegnati durante la fiera, capeggiati dal Premio illy Present Future, che l’anno scorso ha selezionato i tre giovani artisti destinati ad essere protagonisti, a partire dal 6 novembre, di una mostra al Castello di Rivoli: la svizzera Vanessa Safavi, l’italiano Santo Tolone e il guatemalteco Naufus Ramírez-Figueroa. La mostra sarà uno degli appuntamenti di One Torino, un evento tutto nuovo ma erede di una serie di sforzi fatti negli anni precedenti per coordinare le istituzioni torinesi attorno alla fiera nel tentativo di attribuire alla città un ruolo di avanguardia nel contemporaneo. L’ambizioso progetto, che vorrebbe riproporsi a cadenza annuale nelle date della fiera, prevede la collaborazione di quattro realtà museali – il Castello di Rivoli, la Gam Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, la Fondazione Merz e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – e dello storico Palazzo Cavour, ognuno dei quali ospiterà una collettiva per la durata di due mesi, ben oltre la durata della fiera.

ONE TORINO

Dal 6 novembre 2013 al 12 gennaio 2014, cinque mostre imperdibili nei musei della città. Vanessa Safavi (In the black depths of the sea…, 2012, Berlino) sarà una dei protagonisti della mostra al Castello di Rivoli. Repertory, a Palazzo Cavour, ospiterà tra gli altri Andreas Schulze (Untitled Grave by the Sea, 2011, Berlin/London) e Andro Wekua (Walk, 2011, Torino, foto M. Elia); alla Gam, Ideal Standard Forms propone, tra gli altri, Pablo Bronstein (Temple of Convenience, 2011, Torino, foto S. Pellion di Persano); Nina Beier (The Demonstrators Broken Rope, 2011) e Trisha Donnelly (Untitled, 2005, Torino) saranno fra gli ospiti dell’inconsueta Veerle, curata da Chris Fitzpatrick per la Fondazione Sandretto

Promosso come un’unica rassegna e accompagnato da un unico catalogo, One Torino è un evento modulare unico nel suo genere, che riunisce cinque eventi indipendenti per oltre 60 artisti. Molto attesa soprattutto Repertory, la mostra di Palazzo Cavour (a cura di Gary Carrion-Murayari, del New Museum di New York), un omaggio appassionato al cinema strutturalista di Ian Breakwell attraverso il lavoro di artisti diversi per provenienza e generazione, invitati a mettere in scena le loro storie nello spazio barocco del palazzo.A completare il quadro, sabato 9 novembre si svolgerà l’ormai tradizionale Notte delle arti contemporanee, con l’apertura straordinaria fino a tarda sera di gallerie private, musei, fondazioni, istituzioni e progetti ad hoc: notte illuminata, altrettanto tradizionalmente, da Luci d’artista, un progetto di museo all’aperto che nel corso degli anni ha visto la commissione, e il riallestimento in luoghi pubblici diversi, di installazioni luminose di artisti giovani e storicizzati come Daniel Buren, Nicola De Maria, Jenny Holzer, Rebecca Horn, Mario Merz, Mimmo Paladino e molti altri. Un’offerta che potrebbe intimorire il più tenace “gallery goer”, ma che non intimorisce Torino, che gli affiancherà un intenso programma di eventi espositivi, fiere collaterali, festival. Allora, dove andate a novembre?

NON SOLO ARTISSIMA: LE FIERE “OFF”

A riprova che il mercato dell’arte va forte a Torino, Artissima 2013 vedrà l’inaugurazione di ben quattro progetti “off”. Giunta alla nona edizione, Paratissima (6 novembre, all’ex-Moi in borgo Filadelfia) è una manifestazione sperimentale che si rivolge direttamente agli artisti, ma che da quest’anno apre anche alle gallerie. Prosegue anche The Others (8 – 10), dedicata alle gallerie giovani, sempre nell’affascinante sede dell’ex carcere Le Nuove. Sono invece all’esordio Flashback, che ha per tema l’arte antica e moderna (7 – 10, presso la Promotrice Delle Belle Arti) e Art&Museum International Exhibition Exchange: non una fiera, ma una borsa internazionale delle mostre (7 – 8, al Lingotto).

Credits Images:

L’OVAL, che per il quarto anno consecutivo ospita Artissima. Costruito tra l’area del Lingotto e quella del Villaggio Olimpico per le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, è stato progettato dall’azienda inglese Hok Sve Ltd e dallo Studio Zoppini di Milano