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Il silenzio della collina: Alessandro Perissinotto è tornato

Ancora una volta lo scrittore ha preso spunto dalla realtà per costruire un romanzo che fa riflettere

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«Più interessante della verità dei fatti è, per me, quella dei pensieri, dei sentimenti e delle emozioni che si scatenano intorno a un delitto, perché quei pensieri, quei sentimenti e quelle emozioni sono gli stessi che permettono il ripetersi, giorno dopo giorno, dei femminicidi; sono gli stessi che alimentano la guerra insensata che gli uomini conducono contro le donne». Con queste parole Alessandro Perissinotto introduce il suo ultimo romanzo, Il silenzio della collina, che prende le mosse da una storia realmente accaduta e troppo presto dimenticata: il primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, quello di Maria Teresa Novara, 13enne rapita nella casa degli zii a Villafranca d’Asti nell’estate del ’68 e tenuta segregata per mesi in uno scantinato per essere venduta ai suoi compaesani prima della tragica morte per asfissia. Storia vera dunque, ma innestata su un impianto romanzesco, perché, sottolinea l’autore, «talvolta, su un fondale di finzione, la realtà spicca più nitida». Così il protagonista è Domenico Boschis, nato nelle Langhe ma da anni trasferitosi a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere. Ombra pallida dell’uomo autoritario che ricordava, il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma insiste nel ripetere «La ragazza, Domenico, la ragazza!», per poi scoppiare in un pianto muto. Chi è questa ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione? Da qui parte la ricerca della verità che porta Domenico a riprendere confidenza con la terra in cui è cresciuto e affrontare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d’infanzia. E che porta noi a riflettere non solo sulla violenza sulle donne, ma anche sull’amicizia, il rapporto tra genitori e figli, la morte, il perbenismo e il provincialismo di alcuni ambienti della società. In un intreccio tra storia e romanzo scritto con ritmo e naturalezza, che accompagna il lettore al finale in un graduale crescendo di intensità.

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Foto di Alessandro Perissinotto ©Gettyimages