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Libri

Google Books, vittoria in aula: la piattaforma non viola il copyright

Mountain View vince anche alla Corte di Appello di New York: le anteprime non danneggiano gli autori e forniscono un servizio agli utenti

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Google Books è legale e non viola il copyright: questa l’opinione della seconda Corte di Appello di New York, che respinge così le richieste della Authors Guild, una fra le più importanti associazioni di scrittori americani.

LA CONTESA. Per il momento, dunque, la battaglia legale tra autori e Big G fa segnare un punto a Mountain View, che è sotto processo dal 2005: ad un anno dal lancio, infatti, la piattaforma era entrata nel mirino della American Society of Journalists and Authors, che aveva costretto Google, nel 2008, a pagare 125 milioni di dollari agli autori dei libri indicizzati. La contesa non si era tuttavia risolta, e il testimone era stato raccolto da un’altra importante associazione, la Authors Guild, che contesta la possibilità per gli utenti di leggere delle anteprime di testi ancora protetti da copyright (oltre a poter scaricare quelli che non sono più coperti da diritti).

SERVIZIO AI LETTORI. Google si è sempre difesa sostenendo invece di favorire le vendite proprio grazie alle informazioni fornite agli utenti, che grazie alle anteprime sarebbero aiutati nella scelta dei libri da acquistare. E la corte sembra dar di nuovo ragione a Big G, dopo la prima sentenza positiva del 2013: la pubblicazione di estratti on-line non costituirebbe una violazione del copyright, e fornirebbe invece un servizio; l’anteprima, inoltre, non sarebbe tanto estesa da costituire una minaccia per gli interessi dell’autore. La battaglia legale non si ferma comunque qui: il caso potrebbe infatti finire di fronte alla Corte Suprema Usa.