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Ue, dazi definitivi. Al bando le piastrelle cinesi

È scattata la doppia aliquota del 30,6 e del 69,8%. Cinque anni la durata del provvedimento. Soddisfatti i produttori di ceramica

Da provvisori i dazi europei sull’import di ceramica cinese diventano oggi definitivi. Pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale Europea, il provvedimento è infatti già effettivo e lo sarà per i prossimi 5 anni.

Diversi i passaggi che hanno portato a questo risultato.

Tutto è iniziato nel maggio del 2010 quando la Cet, ovvero la federazione Europea dei produttori di piastrelle di ceramica, ha depositato la richiesta per l’apertura di un’indagine che dimostrasse il dumping delle aziende e i conseguenti danni subìti dall’industria comunitaria. Il 19 giugno 2010 la Commissione Europea ha aperto ufficialmente la procedura. Dopo 9 mesi di indagini, il 17 marzo 2011, a seguito dell’accertamento di dumping praticato dalle aziende cinesi, la Commissione ha proposto l’applicazione di dazi provvisori, e il giorno seguente le misure sono entrate in vigore. Il 12 agosto 2011 il Consiglio Europeo dei Ministri ha reso i dazi definitivi.

I dazi presentano aliquote differenziate, il 30,6% per i prodotti delle aziende cinesi che hanno collaborato all’indagine e il 69,7% per quelle che non l’hanno fatto. Molto soddisfatti Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica e Alfonso Panziani, presidente del Cet. Se per il vertice dell’associazione confederale “questo provvedimento ristabilisce i corretti livelli di prezzo sul mercato Europeo”, per il presidente della Federazione europea dei produttori di ceramica, si tratta di un “risultato importante, reso possibile grazie alla coesione di tutte le associazioni europee e dal lavoro delle aziende”.