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Lifestyle

I Love Shopping: perché compriamo vestiti che non usiamo?

Il 52% delle persone ammette di farlo per sentirsi bene e non per necessità. Le più interessate sono le donne tra i 30 e i 40 anni

Perché compriamo vestiti che non usiamo? Ammettetelo, perché se non siete voi molto probabilmente lo fa la vostra compagna/o. Almeno la metà degli italiani ammette di dedicarsi allo shopping in maniera quasi compulsiva, ben oltre la reale necessità. Anzi, il 46% degli intervistati da Swg da parte di Greenpeace confessa di avere capi nell’armadio con ancora l’etichetta originale.

ACQUISTI ANTI STRESS

Nell’«analizzare l’atteggiamento degli italiani verso lo shopping», la società di ricerca ha scoperto che il 54% dei consumatori compra per evitare la noia o alleviare lo stress (48%). Comprare abiti, in fondo, è un po’ come una dipendenza: il 65% del campione si sente “euforico e soddisfatto” e il 52% ammette di fare shopping “per tirarsi su di morale”. Le donne sono, ovviamente, più colpite da questo fenomeno, in particolare quelle tra i 30 e i 39 anni. Non c’è differenza territoriale, anche se in cima alla classifica ci sono le ragazze del Nord-Ovest e quelle del Sud, spesso non laureate.

«Le donne giovani con un lavoro ben remunerato sono quelle che subiscono maggiormente lo stress di una società altamente competitiva», dice Donata Francescato, docente di Psicologia di Comunità all’Università La Sapienza di Roma a Greenpeace. «Possedere qualcosa è un modo per reinventare se stessi, per compensare la distanza tra l’autopercezione e come invece si desidererebbe essere. Questa discrepanza è presente anche in altre forme di disturbi psicologici, come il gioco d’azzardo, l’abuso di alcol, i disordini alimentari e sessuali, disturbi sempre più diffusi nelle nostre società liquide e ansiogene»·

SHOPPING DETOX

«L’industria tessile», scrive l’associazione ambientalista spiegando le ragioni di una simile ricerca, «è tra i settori produttivi più inquinanti al mondo e, anche a causa del massiccio impiego di fibre sintetiche derivanti dal petrolio come il poliestere, il riciclo dei capi di abbigliamento a fine vita è estremamente difficile. Il sondaggio mostra che un quinto degli italiani è dipendente dallo shopping. Se queste abitudini non cambiano, nei prossimi anni il nostro pianeta sarà invaso da montagne di rifiuti tessili. È necessario invertire la rotta: prima di effettuare il nostro prossimo acquisto abbiamo il dovere di chiederci se ne abbiamo realmente bisogno».