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Lifestyle

Mantero, seta vista lago

La ricetta con la quale la casa tessile comasca si è rialzata dopo la crisi del suo distretto è semplice: affiancare alle lavorazioni tradizionali servizi e tecnologie avveniristiche, per soddisfare le esigenze di rapidità e flessibilità delle maison del lusso

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Cambiare senza tradire la propria vocazione. È con questo spirito che Mantero, l’azienda familiare specializzata nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori, maschili e femminili, è riuscita, al principio del nuovo millennio, a superare la crisi che travolse allora il distretto serico comasco. L’11 settembre, la globalizzazione dei commerci, l’affermazione delle economie emergenti: nei primi anni del 2000, i produttori italiani del tessile perdono quote di mercato in Italia e all’estero, e sono costretti a rivedere le loro strategie e il loro ruolo all’interno della catena produttiva del settore. Mantero intuisce che la via da imboccare è la specializzazione in produzioni sempre più di lusso e decide di diventare così fornitore dei marchi alto di gamma, continuando allo stesso tempo a presidiare la clientela del segmento medio del mercato.L’azienda si riorganizza e inizia a investire nelle nuove tecnologie digitali, che stavano allora trasformando la stampa dei tessuti. Una scelta lungimirante, perché nel giro di pochi anni Mantero è in grado di proporsi al mercato sia nella sua veste storica di produttore artigianale sia come operatore tra i più avanzati del settore. Una stamperia, dunque, con una doppia anima, che può contare su tipologie differenti di impianti e vendere così una gamma svariata di produzioni. Mantero sviluppa progetti per tessuti jacquard grazie a un gruppo di giovani stilisti con una preparazione tecnica invidiabile. La proposta di tessuti è differenziata per tipologia e composizione e nascono soluzioni con pesi, strutture, aspetti e utilizzi differenti. Avvalendosi di uno studio interno di design e di telai di ultima generazione, l’impresa comasca vanta la possibilità di realizzare disegni straordinari. Per la parte di stampa, oltre a quella serigrafica, da sempre un’eccellenza dell’azienda, è stata affiancata la componente digitale che garantisce economicità, flessibilità e velocità grazie a impianti tecnologicamente molto avanzati, ma che – elaborata dal team di tecnici – è estremamente qualitativa: tutti ingredienti imprescindibili per chi vuole posizionarsi come partner affidabile per le più celebri maison del lusso.

PRIMA DI TUTTO, LA QUALITÀL’amministratore delegato Franco Mantero

SCELTE LUNGIMIRANTIMa non è tutto, perché sempre a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio l’azienda cambia e semplifica il suo assetto societario. Degli otto nipoti del fondatore Riccardo, prima presenti nel capitale sociale dell’azienda, ne rimangono solo due. Moritz Mantero, presidente, e il fratello Federico. Con un’altra di quelle intuizioni che si rileverà vincente, si decide di affidare il timone a un manager con esperienza e conoscenze nel mondo della finanza per gestire al meglio l’ulteriore passaggio generazionale che porterà al timone del gruppo il figlio di Moritz, Franco Mantero, oggi amministratore delegato, in rappresentanza della quarta generazione della famiglia (come la sorella Lucia, direttore marketing e sviluppo prodotto). Franco assume la guida nel 2011, dopo aver rivestito diverse cariche, ma soprattutto dopo aver fatto esperienze in altre realtà internazionali come Ibm. Dagli anni ’80 in poi, infatti, i membri della famiglia che vogliono entrare in azienda devono guadagnarsi il posto: studiando, laureandosi e imparando almeno due lingue straniere. E, come ha fatto Franco, vivendo un’esperienza lavorativa significativa al di fuori dell’azienda. Con una lungimiranza non comune nel tessuto imprenditoriale del Paese, la famiglia riesce dunque a risolvere il delicato problema del passaggio generazionale che tante difficoltà crea solitamente alle imprese italiane. La lungimiranza d’altronde non mancò a Riccardo Mantero, colui che diede inizio a una storia che oggi ha ancora tanto da raccontare. Giunto a Como da Novi Ligure alla fine dell’Ottocento, entra in un’azienda di tessuti. Ha così modo di conoscere il settore e, grazie al suo fiuto per gli affari e a uno spiccato spirito imprenditoriale, decide di creare la sua bottega e inizia a vendere sete e stoffe di pregio. é così che nel 1902 nasce la Ditta Riccardo Mantero.L’imprenditore cerca sin da subito di proporre ai suoi committenti qualcosa di diverso da quello che veniva offerto dai concorrenti dell’epoca nel campo della seta. Riccardo fu, inoltre, tra i primi a capire che era necessario cercare clienti anche oltre confine e iniziò così a fare business all’estero. Nel 1929 l’azienda assume il nome di Fabbrica Seterie Riccardo Mantero. Sono gli anni della profonda crisi internazionale provocata dalla Grande Depressione, da cui l’azienda esce indenne soprattutto per merito della sua specializzazione in produzioni di lusso.

DONARE UN SORRISO

La solidarietà fa parte da tempo del Dna di Mantero Seta. L’ultima delle iniziative lanciate dall’azienda si chiama Dee di Vita ed è nata dalla collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano. L’obiettivo è sostenere le attività di Salute allo Specchio!, un progetto che si occupa di supportare psicologicamente le donne con patologie oncologiche in cura presso l’istituto, con la volontà di aiutarle a superare ansia, depressione e solitudine, e a ritrovare vitalità, femminilità e il desiderio di stare con gli altri. Fulcro dell’iniziativa è infatti Vita, un turbante speciale, ideato dal team creativo di Mantero raccogliendo i consigli delle donne che hanno partecipato a Salute allo Specchio!. Spesso associato anche alla malattia, il turbante vuole ora essere, nelle intenzioni di Mantero Seta, un capo che esalta la bellezza e la femminilità di ogni donna. Vita può essere acquistato online sul sito deedivita.org e in alcune delle boutique più prestigiose di Milano.

1902Riccardo Mantero fonda a Como la Ditta Riccardo Mantero, dove vende stoffe e sete di pregio.

1929Cambio di nome: la Fabbrica Seterie Riccardo Mantero sopravvive alla Grande Depressione grazie alla sua specializzazione in produzioni di lusso.

1977Apre la prima sede estera strategica, a New York. Due anni dopo approda anche a Parigi.

2002Mantero Seta festeggia il centenario e lancia l’house brand Mantero 1902, per la vendita diretta dei celebri foulard.

2011Franco Mantero, in rappresentanza della quarta generazione della famiglia, viene nominato amministratore delegato.

2012Mantero Seta ritorna in utile dopo i difficili anni della crisi.

LA PRODUZIONE SI ALLARGAVent’anni più tardi, nel secondo Dopoguerra, la proprietà passa al figlio Beppe Mantero. È sotto la sua gestione che l’impresa fa un ulteriore salto di qualità, riunendo sotto lo stesso tetto l’intero ciclo produttivo per la realizzazione di tessuti dedicati alla haute couture. In questo modo l’azienda può garantire ai clienti il controllo sulla qualità del prodotto attraverso la gestione di tutto il processo, dalla tessitura alla tintura sino alla stampa, potendo oltretutto valorizzare le tante risorse creative a disposizione in azienda. I rapporti con la moda italiana e con le maison d’Oltralpe diventano sempre più stretti. L’azienda acquisisce la Cugnasca, un’altra storica seteria locale. Accelera anche il processo di internazionalizzazione, con l’apertura negli anni ’70 di due sedi all’estero in mercati ancora oggi strategici, a New York nel 1977 e a Parigi nel dicembre del 1979. Mantero Seta inizia a produrre anche tessuti per la cravatteria e diviene un fornitore di accessori finiti per gli operatori del retail. L’azienda affianca così alla produzione delle “pezze” – i tessuti stampati disegnati in stretta collaborazione con gli uffici creativi dei brand clienti e venduti alle griffe della moda – quella di accessori femminili, in primis foulard, e maschili, cravatte e sciarpe. Ottiene anche le licenze per la produzione e la distribuzione internazionale di accessori per le maison di moda. Si inizia poi a pensare seriamente a un marchio proprio che riassuma il Dna dell’azienda e che rappresenti l’eccellenza italiana nel mondo del foulard.

FATTI IN CASANasce così Mantero 1902, house brand di Mantero, con collezioni vendute nei due store monomarca di Como e Mendrisio, ma anche online, pensate soprattutto per mettere in luce la creatività e la qualità dei suoi foulard. Le creazioni si ispirano ai disegni appartenenti all’enorme archivio, reinterpretati in chiave grafica contemporanea. Sono molti più di cento gli anni di storia che questo scrigno raccoglie: si tratta di una library di più di 10 mila volumi, oltre a decine di migliaia di disegni originali, archiviati per area tematica, carte prova, stampe su tessuto, tessuti uniti e jacquard, una storia di immagini e colori, tessuti e disegni provenienti dal passato della casa e dei marchi in essa confluiti nel corso degli anni, arricchiti dall’acquisizione di importanti archivi tessili francesi, inglesi, tedeschi e americani, alcuni dei quali risalenti al ‘700.Gli impianti produttivi di Mantero sono sempre rimasti in Italia. L’azienda non ha mai ceduto alla tentazione della delocalizzazione. Anche dopo la crisi del 2001, quando tanti concorrenti decidono di chiudere il settore produzione, occupandosi solo di commercializzazione e di design, acquistando il prodotto finito nell’emergente e più conveniente mercato cinese. Una scelta apprezzata dalle griffe del lusso, consapevoli che le competenze creative che il distretto serico comasco garantisce al mercato sono uniche al mondo. Da qui anche la decisione di avviare l’operatività di una divisione dedicata alla ricerca, la Mantero Factory. Oggi su quasi 500 dipendenti, un centinaio di essi si occupa dei processi di sviluppo del prodotto: disegnatori, coloristi, tecnici di tessuto, operatori Cad, a riprova della forte attenzione alla qualità che contraddistingue la strategia.Molti provengono dal territorio, dove tutto è nato più di un secolo fa, e tanti giovani stanno compiendo un percorso di formazione per non perdere saperi antichi, ma da fondere con la modernità e con le nuove tecnologie.