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Lifestyle

Barbie: una bambola che vale oro

Intervista a Filippo Agnello, direttore generale di Mattel Italia

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Che cosa ha rappresentato Barbie per le bambine di ieri?Probabilmente un negoziante di giocattoli del 1959 alla vista della prima Barbie, una bambola alta appena 29 cm. e dalle sembianze di una giovane donna, avrà esclamato un convinto “no, grazie” non immaginando che quella bambola sarebbe stato il più grosso successo di vendita di tutta l’industria del giocattolo per i cinquanta anni a seguire (più di un miliardo di esemplari venduti in 150 Paesi, una media di 2 al secondo). L’unica convinta del sicuro successo di Barbie era Ruth Handler, che osservando sua figlia giocare aveva avuto un’intuizione elementare: le bambine non volevano solo bambolotti da cullare, abbigliare, nutrire, ma anche modelli nei quali identificarsi. Barbie è stato tutto questo, una ragazza che incarna le ambizioni e i sogni delle bambine future adolescenti. Una bambola destinata a interpretare il desiderio e le aspirazioni delle nuove generazioni di rapportarsi con la vita “adulta”. In termini di business che cosa ha rappresentato Barbie per Mattel?Gli esperti definiscono unanimemente Barbie “Il più importante fenomeno di marketing del secolo”. Mattel lanciò la bambola con un’innovativa azione di marketing e un’importante campagna televisiva, fino ad allora impensabile per un giocattolo (siamo negli anni ‘50), dando avvio a quello straordinario successo che oggi ha portato la nostra azienda a un record di vendite assolutamente fantastico. Negli anni il business di Barbie si è moltiplicato con ritmi di crescita incredibili. Se consideriamo che il numero medio di prodotti posseduti da ciascuna bambina è di 7,5 pezzi, e la quota di mercato del prodotto è di circa il 45%, si può veramente dire che il successo generato da questo fenomeno ha sensazionali connotati di durata e inimitabilità. Recentemente avete inaugurato a Shanghai uno store di sette piani interamente dedicato a Barbie. Come rientra questa iniziativa nelle strategia di Mattel?Il mercato cinese è destinato a diventare uno dei più importanti nel prossimo futuro. Shanghai rappresenta la locomotiva di questa crescita, perciò in quest’ottica Mattel ha voluto dare un segnale forte di immutata vitalità e di voglia di incrementare il proprio business aprendo il primo flagship store Barbie, che globalizza ulteriormente un brand icona per cinque generazioni di piccole grandi donne. Quindi che altro dire: buon compleanno Barbie!

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Filippo Agnello