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Lifestyle

A colloquio con… Giacomo Guidi

In attesa della 84esima edizione di Pitti Immagine Uomo, la nostra intervista al direttore creativo della Piero Guidi

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Giacomo Guidi, 40 anni, da dieci è direttore creativo dell’azienda fondata nei primi anni ‘70 da suo padre Piero e sua madre Nadia. Ma l’impresa di pelletteria e abbigliamento di famiglia alle porte di Urbino assorbe le sue energie ben da prima: «Sono impegnato a tempo pieno da quando avevo 18 anni, ma l’azienda è sempre stata parte della mia vita a livello di rapporti con i collaboratori e di idee», racconta. «Anche negli anni precedenti partecipavo regolarmente alle riunioni sul prodotto». E se lavorare con la famiglia (il fratello Gionata gestisce mercati esteri, sviluppo industriale e marketing) «espone al rischio di portarsi il lavoro a casa», a lui non crea problemi: «Considero un vantaggio quello di potersi vedere ogni giorno», assicura. «Certo, ci sono alti e bassi, ma se andiamo avanti così da tanti anni è perché, evidentemente, abbiamo trovato un nostro equilibrio. E poi in questo momento sono talmente tante le questioni da affrontare che si rimane concentrati su quelle».

Niente energie da sprecare, dunque. Anche perché Giacomo sente sulle proprie spalle una grande responsabilità, «quella di garantire la continuità di questo patrimonio famigliare e culturale, ma anche di salvaguardare la libertà creativa dei collaboratori. Anche se poi le regole le detta sempre più il mercato ed è una cosa che dobbiamo accettare». In ogni caso le soddisfazioni non mancano, il fatturato continua a lievitare anche in tempi di recessione e «lo staff è completamente nuovo, una cinquantina di persone, per lo più ragazzi che hanno in media 27-28 anni, in larga parte usciti dall’Istituto d’arte di Urbino, come me e mio padre. È una delle cose che mi rendono più orgoglioso negli ultimi anni». Del resto il legame con il territorio ha sempre caratterizzato l’azienda, anche se oggi il marchio degli Angeli che accompagna ogni suo prodotto conta 30 monomarca, tra Usa e Asia, e dieci showroom.

La moda e gli impegni aziendali non hanno preso il sopravvento sugli altri interessi. Anzi, le sue varie passioni sembrano essersi integrate alla perfezione nella quotidianità. Da un lato ama la carta stampata, e passa in rassegna «un po’ tutti i giornali del mondo», dall’altro ha portato sul lavoro la passione per la fotografia: è lui a realizzare le campagne pubblicitarie. Inoltre, se nel weekend non disdegna una gita al mare per gustare del buon pesce, quando la professione – e capita spesso – lo porta all’estero (mercato che rappresenta per la Piero Guidi circa il 30%), cerca di ritagliarsi sempre il tempo per visitare un quartiere nuovo o una mostra interessante.

Quale stile per le prossime collezioni? «Anche la moda è influenzata dal momento storico», spiega. «In questa fase il valore aggiunto sta nel fare da ponte tra le nuove collezioni e le precedenti; nel mostrare che, accanto alle novità, si possono indossare anche capi e accessori di qualche stagione fa: è il certificato della validità di un prodotto. Per far questo bisogna lavorare con sobrietà e coerenza, cercando di migliorarci sempre, senza però far lievitare i prezzi, vista l’innegabile riduzione del potere di acquisto. Ciò che invece trovo pericoloso», si lascia sfuggire, «è il dilagare di catene che offrono prodotti a basso costo: secondo me, vivono di rendita sulla ricerca di stile fatta da altri. Lo vedo un po’ come uno “scippo di proprietà intellettuale”».

ASPETTANDO L’ESTATE 2014

CAPO IN

TESSUTO IN

COLORE IN

ACCESSORIO IN

La sahariana, sdoganata pure su outfit eleganti. E mi piace molto anche il ritorno del chiodo

Al di là di quelli tradizionali, oggi anche quelli di tipo tecnico, ma con un aspetto sartoriale

Tutti quelli più sobri, anche un po’ retrò. Amo molto il blu del nostro Mediterraneo

Le nostre borse Every boy, in materiale gommato personalizzato, che ripropongono aggiornata la linea Bold degli anni ’80

CAPO OUT

COLORE OUT

ACCESSORIO OUT

Non mi sento di indicarne nessuno. Il consumatore è sovrano, perciò quello che diventa realtà di mercato va accettato

Difficile dirne uno. Le gamme di colori sono ormai talmente vaste, dipende dalle situazioni

Gli ibridi, come i bauletti-shopper. Se non vengono rispettate certe proporzioni nei volumi, una volta in spalla l’effetto lascia a desiderare

Credits Images:

Giacomo Guidi, direttore creativo della Piero Guidi