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Lavoro

Smart working: nella grandi aziende si va già oltre

La pandemia di Covid-19 non ha certo fatto scoprire il lavoro agile alle big italiane o alle filiali delle multinazionali, che ora stanno già lavorando al diritto alla disconnessione

Se la maggioranza delle piccole e medie imprese ha dovuto affrontare una vera e propria corsa contro il tempo per predisporre il lavoro a distanza per i propri dipendenti durante il periodo più difficile della pandemia di coronavirus, nelle grandi aziende italiane o nelle filiali delle multinazionali il vero smart working non è stato certo una novità: come riportato in un articolo de Il Sole 24 Ore, di fronte all’emergenza Covid-19 molte grandi aziende hanno risposto non solo potenziando servizi che già esistevano, ma che in molti casi erano già regolamentati da accordi sindacali interni.

Nell’articolo il quotidiano economico fa riferimento agli accordi sottoscritti da Intesa Sanpaolo, Microsoft, Fastweb e Windtre (solo per citarne alcuni esempi), intese con i lavoratori raggiunte ben prima della legge sul lavoro agile del 2017, ma si parla anche di Samsung Electronics Italia, che in pochi mesi si è strutturata per offrire 2-3 giorni di lavoro da remoto a livello settimanale per ciascun dipendente. In pratica, mentre in alcune pmi si punta ad archiviare l’esperienza del lavoro da remoto, nelle grandi realtà lo smart working viene addirittura potenziato e si lavora anche alla regolamentazione sul diritto alla disconnessione dei lavoratori per garantire un equilibrio salutare e proficuo tra vita privata e lavoro smart.

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Photo by Austin Distel on Unsplash