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Lavoro

Salario minimo: in Europa si va dai 286 ai 2.071 euro. E l’Italia?

Lussemburgo al top, Bulgaria all’ultimo posto. Nel nostro Paese l’istituto è assente. Se venisse introdotto, si stimano 5-7 euro all’ora

Si va dai 286 euro della Bulgaria (pari a 1,62 euro all’ora) ai 2.071 euro del Lussemburgo (che sono 11,97 euro all’ora). Stando all’ultima ricognizione che l’Istat ha realizzato basandosi sui dati Eurofound/Eurostat, le retribuzioni minime nazionali sono molto diverse nei 22 Stati Eu in cui sono previste (in Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia non sono presenti). Fra gli Stati maggiori fanno eccezione la Francia e la Germania, entrambe poco sopra i 1.500 euro al mese (in termini orari rispettivamente 10,03 e 9,19 euro). La Spagna, invece, supera di poco i 1.000 euro. Se, però, si adeguano i dati al costo della vita, le disparità vengono limate: si passa dai 546 Spa (standard di potere d’acquisto) della Bulgaria ai 1.597 del Lussemburgo.

In ogni caso, secondo le valutazioni dell’Ocse, i salari minimi variano tra il 40 e il 60% del salario mediano. Questo significa che se in Italia venissero introdotte le retribuzioni minime nazionali, come auspicato dal vicepremier Luigi Di Maio, la cifra dovrebbe oscillare tra i 5 e i 7 euro all’ora e non fra i 9-10 euro previsti dal governo, che significherebbero un salario minimo al 75-80% del mediano, ben al di sopra degli altri Paesi.