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Lavoro

In Italia, un milione e mezzo di lavoratori “in nero”

Nel 2017, su 160.347 aziende verificate dall’Ispettorato, il 64,54% presentava forme di irregolarità riguardanti almeno un occupato

Nonostante i proclami contro l’evasione fiscale, in Italia il lavoro irregolare è ancora una triste realtà. Secondo l’elaborazione della Fondazione Consulenti del Lavoro sui dati del primo anno di attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro, infatti, nel nostro Paese, nel 2017 un milione e 538 mila persone hanno lavorato “in nero”. A onore del vero, un miglioramento c’è stato: negli ultimi due anni (2016 e 2015), si è registrato un calo di circa 200.000 unità. La situazione resta però ancora critica da questo punto di vista. Su 160.347 aziende verificate dall’Ispettorato, a presentare forme di irregolarità riguardanti almeno un occupato sono state 103.498, ossia il 64,54% del totale. In molti casi, si trattava di un vero e proprio lavoro in nero, in altri di forme di elusione previdenziale, assicurativa e fiscale (per esempio il mancato assoggettamento a Inps, Inail e Irpef di parte della retribuzione corrisposta), e in altri ancora di lavoro parzialmente “sommerso” (come rapporti in part-time che, invece, risultano a tempo pieno).

Il lavoro in nero nuoce anche alle casse dello Stato

Il lavoro in nero non è negativo e sconveniente solamente per il lavoratore, ma anche per lo Stato. L’occupazione irregolare, infatti, causa un mancato introito per le casse previdenziali “stimato in 20 miliardi e 60 milioni di euro”. Del resto il “sommerso è in forte aumento soprattutto dopo la depenalizzazione, avvenuta col ‘Jobs act’, del reato di intermediazione fraudolenta di manodopera” ha spiegato il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro Rosario De Luca.Ci sono però alcuni segnali di speranza. Come le sanzioni applicate in materia di caporalato nel settore agricolo che nel 2017 hanno portato al deferimento di 94 persone all’Autorità Giudiziaria, delle quali 31 in stato di arresto, e l’individuazione di 387 lavoratori vittime di sfruttamento.