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Direttiva media Ue: scattano le procedure di infrazione

Ventiquattro Paesi, Italia compresa, non hanno ancora recepito le norme sull’audiovisivo

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L’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro 24 Paesi per non aver ancora recepito la direttiva sui servizi media audiovisivi. Oltre all’Italia, la procedura è stata avviata per Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia. A questi, si aggiunge il Regno Unito. La direttiva 2018/1808 del Parlamento Europeo avrebbe dovuta essere recepita entro il 19 settembre, ma solo Danimarca, Paesi Bassi, Ungheria e Svezia hanno provveduto a farlo (discussioni sono iniziate nelle ultime settimane in Francia e Spagna). I Paesi oggetto della procedura avranno due mesi di tempo per rispondere. La direttiva prevede regole che disciplinano il coordinamento di tutti i media audiovisivi a livello europeo, dalle tv tradizionali ai servizi on demand e piattaforme di condivisione, con l’obiettivo di creare un quadro regolatorio adatto al mondo digital. Le regole prevedono il rafforzamento delle tutele agli spettatori (in particolare i più deboli) e introducono nuovi requisiti di indipendenza per le authority media nazionali e la salvaguardia del pluralismo dei media.

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Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (© European Union, 2020)