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Il mito diventa accessibile

Yves Olivier Allamagny, direttore generale di Harley Davidson Italia

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Si contano sulla punta delle dita i marchi che non hanno bisogno di presentazioni. Harley-Davidson, senza dubbio, è uno di questi. E nonostante ciò, nonostante il fatto che anche nel Belpaese le moto di Milwaukee siano diventate un’icona della tradizione motoristica americana, l’innovazione rimane uno degli obiettivi principali di Yves Olivier Allamagny, direttore generale di Harley-Davidson Italia. Innovazione che non significa solo evoluzione tecnica e stilistica, ma soprattutto riposizionamento nella mente dei consumatori. «Il mercato italiano ha conosciuto Harley-Davidson con un posizionamento altissimo. Ora, anche se parliamo sempre di un premium brand, stiamo cercando di far capire al pubblico che il mondo Harley è accessibile, anche dal punto di vista del prezzo, e che non è un museo di storia delle due ruote, dove si trovano moto strane, difficili, che non camminano e che non frenano. Sono invece proprio l’accessibilità del prodotto, la sua facilità di guida, oltre che la sua qualità e le sue prestazioni, a caratterizzare l’offerta. Siamo un marchio che crea rapporti sociali. Chiunque è benvenuto in Harley-Davidson, a partire dai raduni e dagli eventi motoristici. La vera esclusività del marchio», tiene a precisare Allamagny, «è data dalla rete vendita. Una struttura composta da 50 concessionari (il 65% dei quali nel Nord Italia, ndr) che condividono una grande passione e ottime capacità imprenditoriali: le esigenze dei consumatori sono cambiate, e chi rappresenta un premium brand oggi deve saper fornire anche servizi mirati al cliente, in termini di garanzie e preparazione tecnica».L’Italia è un mercato per certi versi anomalo per Harley-Davidson. Non solo per le performance (il fatturato 2008 è stato pari a 31 milioni di euro, 10% in più rispetto al 2007, con prospettive per il 2009 di un calo del 17%, vistoso, ma minore rispetto alla media del mercato delle moto di cilindrata superiore a 650 cc, che sarà del 32%). Se infatti negli States le custom sono considerate “adult toys” (giocattoli per adulti, ma sarebbe meglio dire per persone mature, vista l’età media dei raider) e in Europa il centauro Harley ha un’età superiore ai 40 anni, nel Belpaese chi guida le moto di Milwaukee ha in media 35 anni. «Completano il profilo del nostro cliente tipo un reddito elevato, con un lavoro di solito da medico o libero professionista, anche se non mancano albergatori e top manager», conclude Allamagny.

Harley-Davidson in cifre

Rete vendita 50 concessionari esclusivi

Parco moto in Italia 25 mila unità

Unità vendute nel 2008 (Harley Davidson & Buell) 8.500 (+10% sul 2007)

Fatturato 2008 31 milioni di euro

Età media del cliente italiano 35 anni

Partecipanti ai raduni H-D in media 15 mila persone

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Yves Olivier Allamagny