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General Electric, la crisi continua. Esclusa dall’indice Dow Jones

Il colosso statunitense sostituito nel listino da Walgreens Boots Alliance, gruppo cosmetico e farmaceutico. A rischio anche i dipendenti italiani?

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Da multinazionale leader nei campi dell’energia, dell’ingegneria, ma anche della finanza, della sanità e dell’intrattenimento, a ex stella di Wall Street. Il declino della General Electric iniziato qualche tempo fa sembra ormai inarrestabile. L’ultimo colpo è arrivato recentemente, con la cacciata dall’indice Dow Jones, di cui era una storica protagonista. A fine giugno, infatti, il colosso statunitense è stato escluso dal listino che raccoglie 30 Blue Chip e sostituito da Walgreens Boots Alliance, gruppo cosmetico e farmaceutico in piena ascesa. Un’eliminazione che vale come ennesima conferma della crisi economica che Ge sta vivendo da alcuni anni e che la società sta tentando di risolvere attraverso una rifocalizzazione dei business, una pesante ristrutturazione che prevede il licenziamento di 12mila dipendenti, la riduzione del Cda e la cessione di asset.

General Electric: a rischio anche i 12mila dipendenti italiani?

La crisi della General Electric rischia di travolgere anche l’Italia. Infatti, la società è presente nel nostro Paese da quasi un decennio e oggi conta oltre 12mila dipendenti che operano in sette diverse divisioni. Secondo i sindacati, al momento non ci sarebbero esuberi, tuttavia è necessario rimanere vigili e in allerta, seguendo con molta attenzione la riorganizzazione del colosso Usa, che sta puntando sempre più su aviazione, energia e rinnovabili e mollando la presa su trasporti, illuminazione e oil&gas.