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Finanza

De’ Longhi: male in Europa, bene nel mondo

Ottime notizie da America (+11%) e Asia (+16%) ma nel Vecchio Continente, dove il gruppo realizza il 60% del fatturato, le vendite sono scese dell’11% nel IV trimestre e del 10% nell’intero 2022.

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De’ Longhi, ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati pari a 3.158 milioni di euro, in diminuzione del 2% rispetto al 2021. In particolare ha pesato il cattivo andamento del IV trimestre (-4%). A cambi costanti, cioè senza considerare l’effetto del ribasso dell’euro rispetto al dollaro e ad altre valute, il fatturato 2022 sarebbe del 5,9% inferiore a quello del 2021.

Il 2022 ha visto il Gruppo concludere una prima parte dell’anno in territorio positivo, sostenuto da una brillante performance del caffè, per poi evidenziare nel corso dei successivi trimestri un calo generalizzato del fatturato ad un tasso mid-single digit. Tale cambio di scenario è imputabile a diversi fattori, come la complessa situazione geopolitica e la sfavorevole dinamica inflattiva, oltre ad un confronto sfidante con la straordinaria crescita realizzata nel 2021.

Questi fattori hanno temporaneamente indebolito la domanda di beni nell’area europea, mentre nelle altre aree geografiche il Gruppo è stato in grado di mantenere il trend delle vendite in territorio positivo. Più specificamente:

  • l’area Europa sud-occidentale ha evidenziato un generalizzato calo dei consumi, che ha influito sui risultati dell’anno con una moderata debolezza dei principali mercati dell’Europa continentale; nell’ultimo trimestre del 2022, l’area ha mostrato dinamiche simili ai mesi precedenti, con l’eccezione di Germania e della penisola iberica, con un fatturato allineato al 2021;
  • in calo le vendite dell’Europa nord-orientale, a causa principalmente dell’impatto diretto del conflitto russo-ucraino; il resto dell’area, in entrambi i periodi, ha registrato una generalizzata debolezza, ad eccezione di alcuni mercati, come Polonia ed Ungheria, che hanno invece delineato un trend in crescita;
  • l’area MEIA è rimasta in territorio positivo sia nei dodici mesi che nel trimestre, beneficiando di un favorevole effetto cambio e di un generale sviluppo nell’area ;
  • l’area America ha conseguito nei dodici mesi e nell’ultimo trimestre dell’anno una crescita a doppia cifra, grazie ad una significativa accelerazione nel segmento del caffè e sostenuta da un effetto positivo della componente valutaria;
  • infine, la regione Asia Pacific ha realizzato nei dodici mesi una crescita pari a circa il 16%, grazie all’espansione dei principali mercati come Cina, Hong Kong, Australia e Nuova Zelanda; in aumento anche il fatturato del quarto trimestre dell’anno, guidato principalmente dalla forte espansione di Cina ed Hong Kong

Guardando invece ai segmenti di prodotto:

  • il comparto delle macchine per il caffè ad uso domestico ha evidenziato un trend positivo, sia nei dodici mesi che nel quarto trimestre, grazie all’espansione delle categorie core – macchine superautomatiche e manuali – che hanno beneficiato di una maggiore resilienza nei consumi ed una migliore penetrazione sul mercato;
  • Il segmento della cottura e preparazione dei cibi ha chiuso l’anno ed il trimestre in marcato calo, a causa di una generalizzata debolezza dei consumi nel settore ed un confronto sfidante rispetto ai risultati ottenuti dal Gruppo nel 2021;
  • per quanto riguarda i rimanenti segmenti, segnaliamo la crescita nell’anno, confermata nel quarto trimestre, del comparto comfort (climatizzazione domestica), sostenuto dal buon andamento dei prodotti del riscaldamento, a cui si è contrapposta la parziale debolezza nei dodici mesi della categoria home care (pulizia domestica e stiro), che ha subito una contrazione nell’ultimo trimestre dell’anno;
  • infine, è stato ampiamente positivo il contributo del comparto delle macchine per il caffè professionali rappresentato dalla neo-acquisita Eversys, che ha mostrato un trend di crescita molto sostenuto in tutti i trimestri dell’anno, conseguendo il raddoppio del fatturato del 2021.

L’amministratore delegato, Fabio De’ Longhi, ha così commentato: “Ritengo che il risultato ottenuto sul fronte dei ricavi nell’anno 2022 sia da valutare positivamente alla luce delle numerose sfide e crescenti difficoltà che il Gruppo si è trovato ad affrontare, come la drammatica evoluzione geopolitica e la dinamica inflattiva che hanno inevitabilmente deteriorato la fiducia e la capacità di spesa dei consumatori. Ciononostante, il Gruppo è stato in grado di mantenere un livello delle vendite ben superiore ai 3 miliardi di Euro, grazie al rafforzamento degli investimenti in comunicazione a supporto dei nostri brand, alla crescita del comparto del caffè e alla diversificazione della nostra presenza internazionale. In generale, l’andamento del quarto trimestre, migliore delle iniziali attese – unitamente agli effetti delle azioni implementate per la riduzione del magazzino ed il controllo dei costi – prelude ad un possibile andamento dei margini dell’anno appena chiuso allineato alla parte alta della nostra guidance, che stimava un Ebitda adjusted nell’intervallo di 320-340 milioni di Euro. Con il 2022 alle spalle, ci confrontiamo ora con un 2023 ancora denso di incertezze, derivanti per lo più da quei fattori macroeconomici e geopolitici che hanno caratterizzato l’anno appena chiuso. In questo contesto, vediamo un anno con vendite in leggera flessione; ad un primo semestre debole, per effetto dell’ulteriore de-stocking da parte del retail e di una nostra scelta strategica di uscire dal mercato del condizionamento mobile negli Stati Uniti, vediamo seguire un secondo semestre in lieve ripresa. A livello gestionale, sarà necessario proseguire nell’attento monitoraggio del livello del magazzino e del recupero delle efficienze produttive e logistiche nonché del controllo dei costi in generale”.

Credits Images: Fabio De’ Longhi