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Il 60% del debito pubblico italiano è in mano al mercato

Uno studio di Prometeia, rivela che le istituzioni europee ne detengono una quota minoritaria. A far la parte dei leoni sono gli investitori

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Dopo che la Commissione europea ha deciso di avviare l’iter che potrebbe portare a una procedura per deficit eccessivo, la “questione debito” è diventata particolarmente calda. Molti italiani si stanno chiedendo non solo perché siamo arrivati fin qui, ma anche quali sono i soggetti che possiedono concretamente il nostro super debito. La risposta arriva da uno studio di Prometeia, società di consulenza, ricerca economica e sviluppo software, che ha scomposto il debito pubblico di alcuni paesi dell’Eurozona, fra cui l’Italia, dal dicembre 2004 al giugno di un anno fa. Ebbene, secondo l’analisi, il debito della nostra Penisola è posseduto soprattutto dal mercato, fatto che “implica una maggiore dipendenza dagli investitori e, quindi, un maggior rischio di rifinanziamento”. Più precisamente, il mercato detiene il 60% del debito complessivo, pari all’80% circa del PIL: il 53% è in mano a operatori italiani e il 27% in mano a operatori esteri. Rispetto al triennio 2013-2015, questi dati sono leggermente calati, soprattutto per effetto di una contrazione degli investimenti esteri e di un aumento di acquisizione del debito da parte della Banca d’Italia. Tuttavia, a oggi le istituzioni europee detengono una quota minoritaria del debito italiano. E questo ci catapulta in un clima di incertezza ancora maggiore.