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Rinunciare alla Tav costerebbe all’Italia da 2,8 a 4 miliardi di euro

Il Sole 24 Ore anticipa l’analisi costi-benefici che sarà pubblicata la prossima settimana, svelando tutte le voci di spesa per il nostro Paese

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A cosa andrebbe incontro l’Italia se abbandonasse il progetto della Tav Torino-Lione. Secondo le anticipazioni fornite dal Il Sole 24 Ore sull’analisi costi-benefici sul Tav, rinunciare alla realizzazione della Linea ad Alta Velocità costerebbe al nostro Paese da un minimo di 2,8 miliardi fino a 4 miliardi di euro.

Stando ai tecnici e ai consulenti del ministero delle Infrastrutture che hanno partecipato alla realizzazione del documento che sarà pubblicato, si presume, nei primi giorni della prossima settimana a integrazione dell’analisi costi-benefici economica realizzata dalla squadra di Marco Ponti (presidente della Commissione Trasporti), solo per la messa in sicurezza e il ripristino dei luoghi interessati dai lavori si dovrebbero spendere dai 200 a 500 milioni. La restituzione dei fondi già versati, invece, “manderebbe in fumo” 600 milioni di euro. A questi si dovrebbero aggiungere dai 500 milioni al miliardo per le penalità e, più in generale, per gli effetti creati dalle interruzioni contrattuali. Infine, c’è una quarta voce da considerare: il potenziamento della linea storica e la messa in sicurezza del tunnel del Frejus con un secondo tunnel di sicurezza lungo 13,5 chilometri, che assorbirebbe 1,5-1,7 miliardi di euro.

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