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Pmi: resilienti alla pandemia, ma devono evolvere

Secondo un report di Deloitte Private le piccole e medie imprese tricolori hanno saputo affrontare l’emergenza, ma per restare competitive dovranno seguire le direttrici di sviluppo delineate dal Next Generation EU

Nell’ultimo anno il fatturato delle pmi si è contratto in media del 10,6% e i loro margini operativi lordi hanno registrato una contrazione stimata al 22,8%, rischiando di metterne a repentaglio la resilienza. Eppure, secondo un’analisi di Deloitte Private, le organizzazioni italiane a elevata resilienza sono il 31%, mentre il 59% risulta a media resilienza. Solo il restante 10% risulta essere a bassa resilienza.

In particoclare, per le aziende italiane intervistate per il report – intitolato “La nuova generazione di aziende private – Il percorso verso la resilienza e le opportunità del Next Generation Eu” –, l’elemento cardine che determina la resilienza è la tecnologia e come priorità strategica la trasformazione digitale, sia nel breve che nel lungo periodo; in particolare, il tessuto produttivo italiano rappresentato prevalentemente da pmi, attribuisce un ruolo primario alla digitalizzazione (68%) nel rilancio dell’economia. Quest’ultima è stata spinta proprio dalla crisi pandemica con un aumento del 23% degli investimenti in questo ambito. Entro i prossimi 12 mesi, più di 8 aziende su 10 investiranno in digitalizzazione e innovazione al fine di migliorare la propria redditività, dato più evidente per le organizzazioni che si stanno già preparando al futuro post-pandemia.

A determinare il carattere di resilienza delle imprese italiane concorrono anche i temi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni, seppur a differenti livelli: da chi è ancora in fase di implementazione iniziale (41%), a chi a metà processo (35%) o addirittura è maturo su queste tematiche (6%). Più della metà delle aziende italiane che hanno partecipato alla ricerca Deloitte “Connect for Europe: Next Generation Eu”, ritiene la sostenibilità ambientale un driver fondamentale per il rilancio verso il New Normal. Nello specifico, oltre a migliorare la responsabilità sociale (37%) e fornire un contributo concreto alla realizzazione di un’economia circolare (31%), le aziende vedono nello sviluppo di progetti di sostenibilità ambientale anche una strada per coniugare i benefici ambientali con un netto potenziamento della performance aziendale.

Il PNRR, con le proprie direttrici di azione concentrate su digitalizzazione, sviluppo tecnologico, sostenibilità e sussidiarietà può evidentemente contribuire a facilitare il raggiungimento di livelli di resilienza elevata anche per le imprese oggi categorizzate come a media o bassa resilienza; conoscere i provvedimenti normativi che a mano a mano verranno adottati nel contesto della realizzazione delle priorità del PNRR potrà quindi essere un elemento di vantaggio competitivo se le aziende sapranno improntare i propri piani strategici di breve e medio termine verso le priorità che possono essere favorite da finanziamenti o da provvedimenti dedicati. A tal proposito, per superare l’ostacolo alla digitalizzazione, rappresentato da carenza di fondi o costi elevati o incertezze nel ritorno dell’investimento, dal report Deloitte “Connect for Europe: Next Generation Eu” risulta che circa il 50% delle aziende intervistate è in attesa delle linee guida definitive del PNRR per cogliere le opportunità del NGEU mentre 1 azienda su 3 si è già attivata per farlo, soprattutto grazie al supporto di partner esterni.

“Affrontare quotidianamente l’incertezza”, dichiara Eugenio Puddu, Consumer Products Leader di Deloitte, “continua a spronare le pmi a diventare ancora più flessibili, dimostrando così un concreto innalzamento del livello di resilienza dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Le decisioni prese sinora hanno avuto un impatto su tutta la struttura aziendale, possiamo quindi dire che i sette ambiti prioritari di intervento individuati da Deloitte Private per le pmi rimangono tutt’ora fondamentali, ancor più pensando che si tratta di elementi inscindibili la cui combinazione determina un’intera visione aziendale e la cui realizzazione potrà sicuramente beneficiare del contributo dei provvedimenti di esecuzione del PNRR”.

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Foto di Wokandapix da Pixabay