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Pagamenti in contanti o carta? Una questione di reddito

Gli ultimi dati di Bankitalia svelano che per le spese minori si usano soprattutto le banconote. I mezzi elettronici sono riservati agli importi elevati

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Sono soprattutto le donne, i giovanissimi e i soggetti con il reddito più basso a essere refrattari al pagamento con carte di credito e di debito. Secondo gli ultimi dati di Bankitalia, relativi al 2016, infatti, i mezzi di pagamento elettronici sono usati soprattutto dalle persone con un grado di istruzione elevato, da chi ha redditi medio-elevati, dagli impiegati e dai pensionati: tutti individui che spesso ricevono stipendio o pensione sul conto corrente e che, quindi, sono incentivati a utilizzare strumenti alternativi al contante. Casalinghe, studenti e persone in cerca di lavoro, invece, potrebbero non ricorrere ai mezzi elettronici per una mancanza di fondi. Per quanto riguarda le differenze geografiche, le percentuali più basse di transazioni in contante sono quelle di Lombardia (80,7%), Sardegna (81,7%) e Toscana (82,2%), quelle più alte di Calabria (94,3%), Abruzzo e Molise (91,2 %) e Campania (90,8%).

Per le spese quotidiane, ossia quelle effettuate in supermercati, fornai, farmacie, tabaccai e così via, gli italiani preferiscono ricorrere ai contanti, probabilmente per il più basso valore medio delle operazioni. Al crescere del valore delle transazioni, invece, cresce anche l’uso delle carte di pagamento. In ogni caso, circa l’86% degli acquisti nei punti vendita avviene con le banconote.

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